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Visualizzazione dei post da novembre, 2013

Sotto ad un leggero strato di gelo

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C'è come una piccola lastra di ghiaccio,  fra la terra ed il cielo. Quando cammino sopra di essa, ho paura che si crepi, tanto è fragile.  Allora compi dei piccoli balzelli,  quasi in punta di piedi, per non creare fratture. Quando si ha a che fare con il ghiaccio, bisogna essere cauti.  Bisogna non avere peso, nelle parole e nei gesti.  Quello che c'è di strano è che tu sei consapevole  che questa sottile lastra nasconde terra e germogli,  in definitiva quello che si chiama vita. Ed è la vita che trascorro guardando nella sua trasparenza  e nei suoi angoli scuri  che mi rendo conto di cosa vuol dire amare,  crescere, donare nell'attesa che un germoglio buchi la superficie. Ci sono parole che servono a scaldare, a sciogliere, ad accogliere.  Vorrei che una di queste si facesse largo anche solo per un millimetro  per riuscire a sfiorarti il cuore. Sento che una stagione in più, come un pezzo di ghiaccio,  si sta depositando fra la ter

Io sono una dei finalisti....

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PREMIO IO RACCONTO Sono in finale per la sezione poesia Comunque vadano le cose... io ho vinto! IL GIARDINO SEGRETO Cerco di immaginare uno spazio aperto dove lasciare libera la fantasia, dove poter incontrare, come in un dolce abbraccio, ciò che ho sempre desiderato trovare. Volo in uno spazio etereo, unita per mano al mio destino, incontrato per caso, come tutte le cose che si è desiderato ma si è smesso di cercare da tempo. In questo volo ad occhi chiusi, assurdo e bellissimo, ho trovato ed ho affidato al cuore la mia strada. Lui mi hai presa sotto la tua grande ala ed io mi sono nascosta, mi sono avvolta in lui, indissolubilmente, in discreto silenzio  perché la mia natura è capace solo di poche parole. Ed in questo viaggio, al di là di ogni possibile sogno, avvengono le cose più grandi. Mi sono posata in terra, le radici profondamente radicate nel tuo cuore, a divenire gemma, bocciolo,  per schiude

La voce del vento

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Si è sentita fin qui , la voce del vento. Ha sussurrato qualcosa ed i bambini non l'hanno sentita. Non ha portato musica, forse i gabbiani in volo hanno sentito qualche nota lontana. La sua voce era roca, profonda, sgorgava dalle viscere della terra, e come una cassa armonica si è ingigantita, moltiplicata in lugubri boati di morte. La voce del vento ha portato via tutto, anche le speranze di chi ancora doveva nascere. Lei ha chiuso gli occhi ed ha trascinato con se la vita, tutta quella che ha potuto. Le urla le hanno fatto coro attorno, assieme alle fronde degli alberi strappati dalle loro radici. La melodia del vento s'è fatta uragano ed ha raccolto anime sparse ovunque, anche quelle per le quali vivere era già una scommessa. Il vento si è fatto marea ed ha trascinato via i sogni lasciando il nulla dietro di se. E non è rimasto più niente da bere, solo le lacrime. Ed ora torniamo nelle nostre case, noi che le abbiamo. Torniamo a riempirci la bocca di parole e