Vapore
Vapore, nebbia che sale dalla terra in una gelida mattina di fine inverno. Le mani strette attorno a due lacci di pelle profumati, ingrassati dal tempo. Ansimi, respiri caldi e gli occhi chiusi dalle lacrime che il freddo di questa giornata fa scorrere sulle mie guance. Correre, il rumore ritmato dei passi incalzanti, i muscoli tesi, rombi di fuoco, galoppo senza controllo. Uniti, le gambe strette attorno ai suoi fianchi, abbraccio d’amore, libera da ogni legame terreno. Volare, come mai prima d’ora è accaduto, lascio il mio corpo vibrare, in un onda di vento, musica nella musica, forza nella forza, energia nella luce. Fratello e sorella, anime lanciate contro il destino, senza più peso, informi e brillanti come gocce in un mare di giada. Suoni, tormente di note intensissime attraversano il corpo, già caldo di sonno al risveglio di un giorno qualunque. Sorrido, ho vissuto nel tempo e nei luoghi di una non-esistenza terrena, lambita dai sogni di bimba, ricordi di vi