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Visualizzazione dei post da ottobre, 2009

A fare si sbaglia. A non fare... si sbaglia lo stesso

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Avrei voluto condividere amore. Sarebbe stato bello, dolce, coinvolgente, avere la stessa complicità, l'intimità delle parole sommesse, le risa e le lacrime nei giorni di pioggia. Nulla di tutto questo. Un vuoto infinito. Solo parole che ti ritornano in faccia come un boomerang, senza tregua, senza possibilità di replica. Stare fermi, cercare di capire i propri sbagli, i giorni in cui avrei dovuto fare ed i giorni in cui avrei dovuto parlare. Il vuoto che questi colpi mi lasciano dentro è enorme, così come il rancore covato per anni dentro al suo cuore innocente. Sbagliare, cercare di rendere la propria anima di madre, con le proprie paure, le proprie incertezze e le proprie incongruenze. Ho cercato di fare, di dare tutto quello che era nelle mie possibilità. Di più non ho potuto fare, di più non ne ero capace.... dovevo crescere anch'io. Pagare, devo pagare per aver cercato di proteggere una giovane vita da un futuro difficile, da persone lontane, dalle usanze

Benvenuta

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La sento muoversi, frulla dentro di me come una piccola farfalla. Scivola lungo le pareti del mio corpo quasi stesse giocando a rincorrere qualcosa. Pulsa, palpita, si nasconde e fa capolino da dietro il mio cuore accennando un lieve sorriso. Cresce come piccolo germoglio e radica nella mia pelle riempiendo ogni spazio, ogni cellula disponibile. E’ la mia nuova vita. Datele il benvenuto, mandatele dei fiori ed abbracciatela teneramente affinchè possa crescere forte in questa giungla di dubbi e paure. Datele una mano alla quale possa appoggiarsi per iniziare un nuovo cammino. Parlatele, ditele dei profumi dell’alba e dei tramonti d’estate. Cantatele la gioia dei ricordi e la speranza del domani. Fatele spazio anche per le strade di questa città imprecisa e folle, fra i giardini nascosti e fra le luci pallide delle vetrine. Lasciate che respiri anche un’aria senza ossigeno perché oltre la porta c’è un mondo puro che l’attende. Ditele che il suo crescere libera l’aiut

AVERE UN NOME

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"Il mio nome, che è mio, quello che scelsi per apparire in mezzo a voi, ecco quello che reclamo. Quelli che mi sono dati alla mia nascita o durante la mia giovinezza, quelli per i quali fui conosciuto, sono di altri tempi e luoghi. Li ho lasciati come avrò lasciati domani dei vestiti passati di moda ed ormai inutili. .... io divento Colui che desidero. Il mio nome è quello della mia funzione ed io lo scelgo, così come scelgo la mia funzione, perchè sono libero. Il mio paese è quello dove fermo momentaneamente i miei passi. Mettete la data di ieri, se volete o riuscendovi quella di domani o degli anni passati; per l'orologio illusorio di una grandezza che non sarà mai la vostra. Il mio nome, che è mio, quello che scelsi per apparire in mezzo a voi, ecco quello che reclamo. Quelli che mi sono dati alla mia nascita o durante la mia giovinezza, quelli per i quali fui conosciuto, sono di altri tempi e luoghi. Li ho lasciati come avrò lasciati domani dei vestiti passati di m