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Visualizzazione dei post da maggio, 2010

progetto e ricostruzione (di me)

Ho scoperto di essere un bravo architetto. Ho imparato ad usare il compasso per chiudere cerchi, laddove era il caso di farlo e la squadra per segnare le strade che mi sarebbe piaciuto percorrere. Ho preso il goniometro ed ho misurato le aperture mentali, le idee, i desideri e gli spigoli da smussare, ampliando dove potevo e riducendo ad un cono ciò che era disperso e senza una consistenza precisa. Ho posato livelle ovunque per cercare il mio equilibrio, scoprendo che la bolla all'interno poteva fermarsi solo se il mio movimento era in sintonia con il resto del mondo. Non era la stasi a darmi equilibrio, era il mio muovermi in armonia con tutta me stessa, attraverso il sorriso, attraverso l'amore che avrei avuto per me. Ho gettato un cemento simile all'oro, lucente al sole delle mie idee, solido delle mie convinzioni e impermeabile al pianto della disperazione. Ora piango di gioia e le lacrime che scendono mi ridanno la vita, stupenda cascata che mi libera l'anima.

Come se fosse la prima volta

La mia valigia si è riempita di sogni, le parole sono scese dentro di me come semi a coltivare una terra inaridita dal tempo. Germogli verdissimi si sono fatti uno spazio fra le zolle di pietra, rompendo, sgretolando, rimuovendo l'inutile sabbia senza colore, Soffi di dolci respiri aprono varchi nell'anima. Parole che come radici mi entrano dentro scavandomi il cuore. Mi lascio portare, come in un viaggio sognato da tempo, sull'onda di questo destino. Vivo gli istanti, i minuti e le ore nel centro di una corolla di un fiore che, appena sbocciato, già mi pervade del suo dolce profumo. Viaggio nell'aria di una sera dolcissima, leggera come seme nel vento. Ho aperto il mio cuore che batteva da tempo nel buio lasciandolo libero e la valigia dei sogni s'è aperta. Tu, sei entrato con la violenza di un anima forte ma splendida e luce io ora mi sento. Sogni che entrano come cascate nelle mie mani. Parole che crescono dentro di me ed escono senza timori. Conquiste, vittori