Considerazioni “quasi”a freddo
Ho scritto parecchio nel mio libro su di me, ma mai avrei pensato di raccontare una guerra. Mi è esplosa fra le mani ed è risuonata deflagrando nella testa e nel cuore attraverso poche parole dette: “Mamma, ci stanno abbandonando”, e poi ancora: “Mamma… se riusciremo a tornare…” Sono parole che una madre non dovrebbe mai sentir dire dai propri figli. Eppure è andata così. Loro risiedono in un quartiere a circa dieci chilometri dal centro di Tripoli. E’ un piccolo paradiso, casette che si affacciano sul mare, pochi essenziali negozi: un minimarket, il medico, la farmacia. Li vivono tante famiglie, tantissimi bambini, tutti espatriati, tutti lavoratori in quella terra dove il deserto si sta mangiando la vita e l’intonaco… grigio, dello stesso colore della polvere. La risonanza di ciò che sta accadendo la rende secca al telefono. Mi chiede di parlarle in codice, come nei film, perché sono controllati e non possono parlare chiaramente: “Com’è il mare li da voi?” “Sta inizia