Nel vuoto

I tunnel appaiono diversi, a seconda della prospettiva in cui ti stai trovando. Se sei dentro, ti conforta la luce che intravedi seppur in lontananza. Se invece stai per varcarne quella soglia, devi solo fare i conti con il tuo spirito d'avventura e con la forza che hai. Forze... energia... boccate d'aria. Capita che quando hai sorriso troppo alla vita, lei, in qualche maniera ti riporti alla realtà. Spesso picchiettandoti sulla spalla per farti girare, altrettanto spesso colpendoti con un pò più di violenza. Un senso di precarietà, una nausea leggera ed un pò di paura del vuoto. Conosci bene la sensazione e sai che è solo attraversando quel buio non ne avrai più paura. Quello che invece ti lascia col sospiro in sospeso è attendere senza poter fare nulla. Impotenza assoluta. Un limbo, un attesa, l'essere incerta di un domani sereno. Nemmeno il gusto di un piccolo assaggio. La bocca ed i sensi ad assaporarne l'aroma. Niente. La gola secca, ad aspettare, quasi a morire d'inedia. Eppure lo sai quanto ti tengono viva i giri di boa, le sferzate d'acqua a colpirti la faccia. Anche quando hanno un sapore pungente. Ingoi e respiri vapori al veleno, ma combatti con le armi dell'esperienza. Hai un drago davanti che hai potuto conoscere. Lo osservi, lo guardi negli occhi e lo sfidi con tutta la forza che hai. Tu e lui, e tu sai con chi hai a che fare. Ora no. Il drago è nascosto. C'è, ne sento il calore, avverto il suo ansimo caldo e non mi piace aspettare. Un futuro che non posso conoscere, che mi spaventa, che non ha più il conforto dell' essere giovane nè la forza dell'aspettativa, quella sana, quella ti dipinge la stanza di rosa. Ho ancora una manciata di colori dentro alle mani. Sono sicura di non voler rischiare di colorare di nero l'imbocco del tunnel. Ma ho un brivido addosso che non conosco e questo domani mi prende alla gola e non posso nemmeno chiamarlo per nome. Ho un senso di peso sulle mie spalle che non riesce a svanire. Quando credo di togliere roba se ne aggiunge dell'altra. E'una storia infinita. Il diverso in questo momento è non avere un futuro sicuro. Avere intrapreso una strada che ha un prezzo che devo pagare, altrimenti il castello di carte, che con tanta fatica ho provato ad erigere, crollerà con un tonfo assordante. Attesa, vuoti e speranze. Non mi piace star ferma a guardare...perchè io son fatta per muovermi.

Commenti

Uriel ha detto…
Cara Joh, il futuro non esiste. E’ quello che ci costruiamo da noi stessi. Certo non siamo onnipotenti e spesso e volentieri la nostra controparte ontologica (quella che chiamiamo REALTA’ o AMBIENTE e che non ci è dato, né ci sarà mai dato, di conoscere per la limitatezza delle nostre risorse) ci fa lo sgambetto, talvolta provocandoci molto dolore. Ma il motore siamo noi, è la nostra attività. Il nobel Ilya Prigogine ci ha insegnato che siamo dissipatori di entropia in un modo tutto particolare: dissipiamo l’entropia dell’ambiente producendo ordine, cioè la nostra stessa struttura, i figli, gli amici, le nostre case, il lavoro, e così via. E’ così che si genera quel processo irreversibile a cui sinteticamente attribuiamo il significato di tempo, quindi passato, presente, futuro. Pertanto, nel nostro continuo divenire ci muoviamo anche quando ci sembra di stare fermi. Se hai questa sensazione probabilmente è perché sei stanca e ti stai ricaricando, è così che funziona, ci si muove, si accumula esperienza spendendo energia, poi si riposa per elaborare quello che si è esperito e per recuperare l’energia per poi di nuovo fronteggiare … i tunnel!. Quindi non ti abbacchiare, goditi il riposo e aspetta :))
johakim ha detto…
@Uriel
Sono d'accordo con te al cento per cento. Ma si tratta della contingente situazione nel quale "vivo e lavoro" ed allo stato delle cose il futuro è veramente legato "agli altri". Questo stato di limbo, di attesa, non mi piace. Vorrei, come tutti, avere delle risposte che ancora, per ovvi motivi, non arrivano.
C'è una scadenza... il 15 di settembre.
Aspetterò

:o)
Anonimo ha detto…
Capisco bene la precarietà accidiosa di cui parli. Quella prima di fare un tuffo, che sai che poi ti piacerà cadere in acqua, ma qualcosa lo stesso ti trattiene. Pazienza, amica mia, sono passaggi. E chi è nato per muoversi, ha un'anima più forte dei proprio limiti secondo me.
Libby/Eithel ^^
johakim ha detto…
@Eithel
chissà se son davvero forte...mah

Joh
Lux ha detto…
Ti capisco perfettamente. Sono nella tua stessa situazione. A volte bisogna per forza aspettare, perchè alcune cose non dipendono strettamente da noi. E allora sì, ci si sente proprio in un limbo.
Anche la mia scadenza è a Settembre.
Resistere!

Lux
keypaxx ha detto…
Beh, trovo difficile che, oggi come oggi, qualcuno possa contare su di un futuro sicuro. Se anche viene creduto tale è solo illusione. Dobbiamo vivere alla giornata, credendo fermamente solo nei nostri valori e nella nostra forza interiore.
Un sorriso per un sereno fine settimana.
^______^
cooksappe ha detto…
non lasciare la bocca a morire d'inedia! O_o
keypaxx ha detto…
Un sorriso per la nuova settimana.
^_____^
Anonimo ha detto…
Lo sei, Joh. Se non ti fidi di te, fidati delle tue stesse correnti.
keypaxx ha detto…
Ti auguro un buon fine settimana ferragostiano. Ovunque tu sia divertiti.
Un sorriso.
^______^
Nicole ha detto…
Anche il mio futuro lavorativo è incertoe io non amo le cose definite. Potrei oggi esser piu' serena, ma questa incertezza mi avvelena. Ti auguro e mi auguro la certezza di un bisogno, anche e soprattutto intimo.
johakim ha detto…
@Nicole
Siamo tutti in attesa: tu, io e mia figlia con suo marito.... (chissà la Gelmini cosa si inventerà quest'anno!)

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