Nel ricordare un Uomo
"Per te, con amore,
la sabbia del deserto ho scavato,
piramidi ho aperto,
labirinti ho penetrato
finchè, col batticuore,
piccolo messaggero
dal pensiero alato,
la tua traccia ho scoperto"
(Mario Pincherle)
Avevo poco più di 13 anni. Un' impareggiabile voglia di leggere ed un insanabile fame di sapere.
La libreria di mio padre era una fonte inesauribile di risposte e quando la mia curiosità non veniva sufficientemente ripagata dagli autori, c'era lui che provava a colmare queste mie lacune.
A quei tempi, la mia attenzione s'era focalizzata sugli Arcani Maggiori. Mi interessavano soprattutto per ciò che rappresentavano graficamente, la loro simbologia e quale fosse il significato celato dietro a quegli strani personaggi colorati.
Ero particolarmente incuriosita da una carta in particolare (non ne ricordo il motivo...): la Torre. Quegli ometti che cadevano a testa in giù e che sembravano non avere speranza di sopravvivenza, non andavano d'accordo con la spiegazione formulata da un tale Oswald Wirth ("i Tarocchi" - Mediterranee Edizioni, esiste ancora...).
Mio padre, che come sempre voleva ragionassi e mi confrontassi anche con diversi pensieri, mi disse divertito: "Perchè non scrivi a Mario Pincherle, forse potrebbe darti una risposta in merito!".
Lo feci. Scrissi una lettera chiedendo spiegazioni su quella carta e sorprendentemente, poco tempo dopo, lui mi rispose. Non solo rispose ringraziando la mia giovanile curiosità, ma regalandomi un pò dei suoi libri autografandoli ed in particolar modo, dedicandomi quello in cui si parla della Torre
("Come esplose la civiltà" - Ed. Filelfo: ora non esiste più).
Fui davvero colpita da questa sua gentilezza e da ciò che mi scrisse (purtroppo la lettera s'è persa in chissà quale trasloco o magari spunterà fuori da qualche libro il giorno che avrò il coraggio di metter mano alla libreria di mio padre...). Per ringraziarlo, disegnai su del cartoncino i 22 Arcani Maggiori reinterpretandoli a seconda di ciò che il loro nome significasse per me.
Non ne seppi più nulla da allora di Mario Pincherle fino al giorno in cui, con mia profonda sorpresa, non me lo vidi comparire in televisione come ospite ad un programma che si intitolava Star Gate.
"E' ancora vivo!", pensai.
Mi informai presso la redazione del programma ed ebbi un contatto telefonico della nuova casa editrice con la quale stava collaborando. Raccontai loro la mia storia chiedendo di informarne l'autore.
(In quel periodo stavo preparandomi per una vacanza in Egitto, al Cairo, assieme a mia sorella, dove stava organizzando un congresso).
Prima della partenza, ero in ufficio e ricevetti una telefonata:
"Pronto, buon giorno. Sto cercando Stefania... una bambina di 13 anni che ho sempre conservato nel cuore".
Mi emoziona ora scriverlo e vi lascio immaginare cosa provai io quando ascoltai queste parole al telefono!
Mi informai presso la redazione del programma ed ebbi un contatto telefonico della nuova casa editrice con la quale stava collaborando. Raccontai loro la mia storia chiedendo di informarne l'autore.
(In quel periodo stavo preparandomi per una vacanza in Egitto, al Cairo, assieme a mia sorella, dove stava organizzando un congresso).
Prima della partenza, ero in ufficio e ricevetti una telefonata:
"Pronto, buon giorno. Sto cercando Stefania... una bambina di 13 anni che ho sempre conservato nel cuore".
Mi emoziona ora scriverlo e vi lascio immaginare cosa provai io quando ascoltai queste parole al telefono!
"Ciao Stefania, sono Mario Pincherle! Certo che mi ricordo di te! Cosa mi racconti?"
Gli raccontai a grandi linee cosa avevo fatto in quei 26/27 anni di vita ma soprattutto gli dissi che finalmente, dopo tanto studiare sull'argomento, avrei avuto la possibilità di visitare di persona la Grande Piramide di Cheope.
Lui ne fu entusiasta e mi fece promettere che, al mio ritorno sarei andato a trovarlo a casa sua a Bientina.
Il viaggio in Egitto si dimostrò ben al di sopra delle mie aspettative. Per tutta una serie di coincidenze fu un viaggio davvero indimenticabile: ebbi una guida tutta per me che mi raccontò dell'Egitto in maniera del tutto particolare (un egiziano che conosceva i libri di Pincherle e ne condivideva la filosofia...), ma soprattutto ebbi la possibilità di entrare nella piramide da sola, senza altri turisti (stavano per chiudere il sito archeologico ma la mia guida insistette per farmi entrare...).
Fu un'esperienza indimenticabile soprattutto quando la guida mi disse: "Stefania: sali da sola la rampa ed entra nella camera del Re: è il tuo momento, è giusto così".
Lui ne fu entusiasta e mi fece promettere che, al mio ritorno sarei andato a trovarlo a casa sua a Bientina.
Il viaggio in Egitto si dimostrò ben al di sopra delle mie aspettative. Per tutta una serie di coincidenze fu un viaggio davvero indimenticabile: ebbi una guida tutta per me che mi raccontò dell'Egitto in maniera del tutto particolare (un egiziano che conosceva i libri di Pincherle e ne condivideva la filosofia...), ma soprattutto ebbi la possibilità di entrare nella piramide da sola, senza altri turisti (stavano per chiudere il sito archeologico ma la mia guida insistette per farmi entrare...).
Fu un'esperienza indimenticabile soprattutto quando la guida mi disse: "Stefania: sali da sola la rampa ed entra nella camera del Re: è il tuo momento, è giusto così".
Potete immaginare cosa significasse per me entrare in quel luogo che
tanto a lungo avevo studiato e del quale ancora ne sento
l'attrazione? Non saprei descrivere le sensazioni tanto furono intense!
Al mio ritorno fissai un appuntamento con Pincherle e lo andai a trovare, ospite a casa sua per un fine settimana.
Passammo quei due giorni a parlare, lui a mostrarmi le sue scoperte, a confrontarci, io soprattutto a cercare di "diventare una spugna" per assorbire tutto quello che mi stava dicendo! Mi fece rivedere la mia collezione di tarocchi disegnati, custodita fra i suoi libri in un cofanetto con tanto di fiocco... non potevo credere che avesse tenuto ancora i disegni di una bambina! Ne fui onorata.
In cambio volle regalarmi (come se già non mi avesse regalato abbastanza...) un piccolo gioiello, in oro zecchino fuso e plasmato da lui, rappresentante la famosa torre: lo Zed.
Ecco cosa mi rimane di quest'uomo e se ancora avessi di che scrivere sarebbe poca cosa rispetto a ciò che mi ha lasciato lui da ogni punto di vista.
E' stato un Maestro, una guida, una fonte di ispirazione, un punto di riferimento.
Non è mai mancato il momento (e qualche frequentatore di questo blog può darne testimonianza) in cui io non lo citassi parlando di questa argomento e di sicuro non mancherò di farlo ora che... lui se ne è andato.
Presento o meno fisicamente nella mia vita, Mario Pincherle non ha mai smesso di insegnarmi, di incuriosirmi, di stimolare la mia fantasia.
E' per questo che dedico a lui questo mio ricordo, che spero gli sia gradito, ovunque lui sia in questo momento.
Buon viaggio Mario!
Ste. la bambina di 13 anni
Al mio ritorno fissai un appuntamento con Pincherle e lo andai a trovare, ospite a casa sua per un fine settimana.
Passammo quei due giorni a parlare, lui a mostrarmi le sue scoperte, a confrontarci, io soprattutto a cercare di "diventare una spugna" per assorbire tutto quello che mi stava dicendo! Mi fece rivedere la mia collezione di tarocchi disegnati, custodita fra i suoi libri in un cofanetto con tanto di fiocco... non potevo credere che avesse tenuto ancora i disegni di una bambina! Ne fui onorata.
In cambio volle regalarmi (come se già non mi avesse regalato abbastanza...) un piccolo gioiello, in oro zecchino fuso e plasmato da lui, rappresentante la famosa torre: lo Zed.
Ecco cosa mi rimane di quest'uomo e se ancora avessi di che scrivere sarebbe poca cosa rispetto a ciò che mi ha lasciato lui da ogni punto di vista.
E' stato un Maestro, una guida, una fonte di ispirazione, un punto di riferimento.
Non è mai mancato il momento (e qualche frequentatore di questo blog può darne testimonianza) in cui io non lo citassi parlando di questa argomento e di sicuro non mancherò di farlo ora che... lui se ne è andato.
Presento o meno fisicamente nella mia vita, Mario Pincherle non ha mai smesso di insegnarmi, di incuriosirmi, di stimolare la mia fantasia.
E' per questo che dedico a lui questo mio ricordo, che spero gli sia gradito, ovunque lui sia in questo momento.
Buon viaggio Mario!
Ste. la bambina di 13 anni
Commenti
Diversi anni fa ebbi modo di leggere qualcosa del lavoro di Pincherle, e proprio sullo "Zed".
Mi domando, dopo aver letto il tuo post e le tue emozioni nel ricordarle, quanto sia ravvicinato il pensiero con le certezze dello studioso.
Comunque trovo ben articolato ed argomentato il tuo post. Per quanto posso aver letto e visto in Egitto, sulla realtà socio-economica e religiosa del periodo dei Faraoni,rimane ben poco.
Delle letture su quella civiltà, quello che più mi ha incuriosito rimane il loro modo di intendere gli stessi dei, il ruolo divino del faraone, e le modalità di giudizio una volta trapassati (Libro dei morti).
Scusami per le imprecisioni...ma non è argomento facile per me.
So di certo che le sue erano certezze... io resto fra coloro che non danno mai nulla per scontato, lasciandomi aperta ad ogni eventuale altra tesi. Certo, il mio modo di vedere le cose ben si avvicina al suo pensiero. Di fatto, ciò che ha legato la mia vita alla sua è indiscutibile.
Grazie amico caro
Joh
Ciò che mi ferisce è l'indifferenza con la quale è stata accolta la notizia della sua scomparsa.
Dai suoi libri si intuisce che era un uomo coraggioso, illuminato, di vastissima cultura che nelle sue scoperte si è lasciato guidare dal fato. Come sempre nessuno è profeta in patria, tanto più se la patrie è l'Italia. La cosa importante comunque è che resti nel cuore di chi può capire.
amo:
"Ste. la bambina di 13 anni"
Sono d'accordo con te, era un però un uomo controverso.. e si sa che chi è "diverso" non sempre viene accolto con intelligenza!
p.s. ovviamente mi riferivo a te citando nel post un blogger che mi può capire.. ;o)
Joh
Sai... non sono cambiata, per fortuna :o)
Un abbraccio, grande
Joh
Molto bello il monile, di altissimo valore affettivo.
Hai ragione: le persone "particolari" non essendo facilmente catalogabili, non vengono viste con intelligenza.
Ma la vera intelligenza è non essere catalogabili.
Mario Pincherle ha rappresentato molto nella mia vita, soprattutto per la formazione culturale. Assieme a lui ed a mio padre sono cresciuta cercando di sapere il più possibile e cercando di scavare dentro ad ogni cosa. Lui non era davvero un uomo "catalogabile"... era uno spirito libero.
Grazie delle parole.
Joh
Non sono stato in Egitto e la Grande Piramide di Cheope la conosco per immagini e qualche documentario.
Di Mario Pincherle e gli scritti sono colpevolmente digiuno, tanto meno posso dire d'aver conosciuto tuo padre, che deve essere stato una persona speciale.
Bell'ignorante dirai, e darti torto sarebbe indifendibile.
Ma conosco te, e con i tuoi occhi sono potuto entrare nella Grande Piramide, salire la rampa ed entrare nella camera del Re, dietro i tuoi passi emozionati.
E così, senza sapere, senza aver visto e conosciuto, attingendo alla semplice empatia che le tue parole hanno la grazia di possedere, oggi sono più ricco anch'io.
Grazie alla piccola Ste, che passeggia sulle emozioni come a tredici anni.
JFK
Un resoconto toccante, che descrive questo "padre spirituale" in modo squisito, tenero, ed entusiasmante.
Un sorriso per il fine settimana.
^___^
Sono felice quando con le parole riesco a trasportare gli amici lontano ed a far vivere il più possibile le sensazioni che ho vissuto io.
Nella valigia dei ricordi c'è sempre posto per gli amici.
joh
Sono davvero onorata di averlo incontrato lungo la mia strada e di averlo avuto al fianco per così tanto tempo.
Grazie del tuo commento prezioso
Joh
Un sorriso
Un sorriso per la nuova settimana.
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^___^
Un sorriso.
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buon week end!