Un sasso dopo l'altro




Ho sentito il cuore fermarsi,
si è fermato fra le labbra e una goccia di sangue.
Le mie gambe hanno smesso di correre,
mentre un fratello urlava il mio nome.
Non ricordo le parole dette,
ricordo solo il dolore.
Un intenso dolore che non aveva mai fine,
fra la tempia e il mio battito di ciglia.
Ho sentito la testa infrangersi contro un muro,
o forse era la mano di mio padre,
dura come mai lo era stata.
Ora ne ho solamente un vago ricordo.
Ho lasciato che un fiume rosso mi attraversasse la bocca,
soffocandomi le grida.
Urlavo amore e questa parola mi tornava indietro
appuntita come la lama di un pugnale.
O forse era un sasso, forse due, forse trenta
come i denari dei condannati a morte.
Ho solo il sapore del ferro incastrato fra fra i denti,
fra una parola e un grido.
E mentre la nebbia fredda ghiaccia gli ultimi battiti del mio cuore
ti ho sentito chiamarmi, mamma.
Eri dentro di me e mi hai teso la mano per accompagnarmi altrove.
Ora, nel silenzio del nostro riposo,
ti guardo e ti sussurro la mia dolce canzone d'amore.
A tutte le donne, a tutte le madri e a tutte le vittime innocenti
è rivolto il mio pianto.
L'ennesimo.
Joh

Commenti

johakim ha detto…
Concorso di poesia

http://www.recsando.it/novita-del-sito/1624-concorso-clispando-2015


Grazie a
Fausta Valente (per l'idea e la gestione del contest)
A Franca stilo (per le coreografie)
Uriel ha detto…
Bravissima!!!

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