Nella stanza dei ricordi
Mi sono trovata da sola con i ricordi.
Ad occhi spalancati, per non perdere nemmeno un granello di quella polvere, per non lasciare nulla, per non dimenticare.
Sono salita su di una grande scala e con lentezza, con parsimonia, con meticolosità, ho letto uno per uno i titoli dei libri riposti sugli scaffali. Ognuno di loro ha la propria storia, non già di chi racconta, ma di chi si è perso fra le sue righe.
Avverto le sue mani che sfogliano, prendono appunti.... tracce di vita, cartoline, foglietti e dediche.
Tutti hanno una collocazione precisa, non ci si può sbagliare: autori, temi, contesti... tutti ben allineati.. i colori delle copertine e l'odore della fantasia spalmato su ognuno di loro.
Attimo dopo attimo, con movimenti che si fanno sempre più convulsi, faccio scivolare lo sguardo e con decisione raccolgo tutto quello che posso in tante piccole scatole.... sto imballando la memoria di mio padre....
Dove mi giro trovo tracce... segni.. simboli della sua vita.
Una collezione di bastoni da passeggio, scatole di sigari mai fumati ancora chiusi in cofanetti di legno, i piccoli oggetti raccolti sulla mensola con metodicità quasi maniacale.... un pescatore, una livella, un melograno....
Apro le pagine del suo diario, con il timore di chi guarda dalla fessura di un portone per curiosare nel giardino di un'altro. Attimi di vita, trascorsi, passati, vissuti....scriveva...ed aveva la mia età.
Qualcosa mi chiama, dietro la schiena, qualcosa mi invita ad ascoltare. Controllo che tutto sia a posto, spolvero la vecchia testina soffiandoci sopra... proprio come faceva lui. Il piatto inizia a ruotare, prima lentamente, con difficoltà... poi con decisione, ritmicamente .... a 33 giri.
Le note si diffondono nella stanza. Ohhhhhhhhhhhhhh questa la ricordo! Inizio a cantare, come se le parole fossero state impresse a fuoco nella mia memoria, decise, indelebili, profonde come i suoi pensieri.... quelli che non si trovano più.
E allora ballo,
ballo alla vita... ballo a dispetto dell'amarezza che mi ha pervaso, ballo per chi non ha mai provato così tanto, ballo per chi non potrà mai sentire.
Polvere e suono si mescolano, anima e corpo si uniscono, padre e figlia si incontrano.
Lui è entrato al richiamo della musica. Mi ha sorriso.... e questo mi basta.
Commenti
Mi piace condividere queste sensazioni con chi reputo vicino al mio cuore.
Grazie
Ste
Continua!!
Adesso devo andare...
Un abbraccio grande!
:***
Un abbraccio forte.
kulkik
Un abbraccio anche a te.