luna sorella
Ho cantato alla luna stanotte.
L'ho guardata sorgere da dietro la collina, ho aspettato che si facesse piena nel cielo stellato.
Ho lasciato che le nuvole si diradassero fino a formare un cerchio dorato attorno al suo globo.
Ho raccolto rami d'ulivo e foglie di mirto per dare sapore alla notte.
Ho atteso che tutto fosse immobile, al suo posto, verticale e piatto sulla linea del cuore.
Ho lasciato entrare l'aria fredda ed umida per liberare il caldo e secco respiro.
Ho invitato le anime della terra a tenermi la mano per non aver paura del buio.
Ho cantato alla luna d'argento, sorella in una notte diversa per darmi coraggio, per trovare il mio raggio d'argento e seguirlo fin sopra agli altari del mondo.
Ho volato su di un letto di luce, cullata dal ritmo del cuore, fin dove si perde il mio tempo.
Ho bevuto dell'acqua del sogno i colori dell'intero universo.
Ho lasciato che il mio punto di luce si unisse allo spazio infinito, io stella, io raggio di luna, io tutto lo spettro dei colori del mondo.
Ho seguito il mio viaggio lucente per mano alla luna, sorella e madre fatata.
Ho saputo in un istante infinito che tutto è accaduto, che tutto è inventato, che tutto è esistito.
Ho amato la luna e il suo abbraccio, ho amato il mio cuore ed i suoi mille incantati colori.
Commenti
Canto alla luna
La luna geme sui fondali del mare,
o Dio quanta morta paura
di queste siepi terrene,
o quanti sguardi attoniti
che salgono dal buio
a ghermirti nell'anima ferita.
La luna grava su tutto il nostro io
e anche quando sei prossima alla fine
senti odore di luna
sempre sui cespugli martoriati
dai mantici
dalle parodie del destino.
Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo,
ma forse al chiaro di luna
mi fermerò il tuo momento,
quanto basti per darti
un unico bacio d'amore.
- Alda Merini -
Ste
Un sorriso.
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Grazie Key delle tue parole, mi sono sempre vicine.