chè la diritta via era smarrita...

Non so se ci siano dei percorsi già assegnati al momento della nascita o se le strade si aprano al nostro cammino a seconda delle scelte che decidiamo di prendere. Credo che ad ognuno di noi venga fornito un carnet, sul quale sono impressi dei passaggi obbligati. Noi dobbiamo decidere se strappare il coupon ed utilizzarlo al momento opportuno. Se sbagliamo scelta ma se siamo abbastanza fortunati, abbiamo anche il diritto di utilizzare una copia conforme all'originale di ciascun ticket. Se siamo completamente ciechi e decisi a ricommettere lo stesso errore, beh, allora il carnet si esaurisce velocemente ed all'ultimo strappo ci troviamo stampato sopra un bel "ripassa dal via", senza possibilità di appello alla clemenza della corte. Ci sono dei momenti in cui senti la terra venir meno, il futuro sciogliersi come un gelato al sole, le forze sgretolarsi erose dal vento implacabile. Bendata la tua vista al domani, sola con i tuoi pugni stretti nella rabbia e nella solitudine. Ci lasciamo stupire dal ghiaccio del cuore altrui, dai discorsi fuori luogo e dalla loro apparente estraneità al tuo sentire. E' vero, ognuno di noi "sente" in maniera diversa. Ognuno di noi "vive" in maniera diversa e nulla si può contro questo fatto. Sarebbe ingiusto pretendere che qualcuno viva la nostra vita. Ce ne accorgiamo solo il giorno dopo, ce ne accorgiamo solo quando qualcuno ci impone le proprie idee. Nel momento della sofferenza invece, imprechiamo contro chi non si adegua al nostro dolore...perchè sei li a chiudere porte, a consegnare chiavi di una uscio che non riaprirai mai più e ti chiedi come mai le tue lacrime scendono calde, brucianti e loro invece ridono, neppure ti guardano, sono altrove. Tu sei li, ad affrontare una strada che non conosci, i ricordi nelle tue tasche ed il tuo carnet stropicciato in mano. Devi scegliere, ora o mai più: continuare a piangerti addosso oppure addentrarti per quella selva oscura, decisamente "nel mezzo del cammin della tua vita" ed aprirti al nuovo, allo sconosciuto, alle sfide, senza dimenticare il tuo passato ma al contrario renderlo contributo positivo al futuro. Al diavolo chi non piange con te e chi non freme per la paura. L'insensibilità non è del mio mondo, io vivo. Voglio poter avere paura, voglio sentire la sfida e combattere, voglio aprire nuove pagine e scrivere ancora molto di quello che sono. Ecco cos'è il nuovo cammino, anche se giunto tardivo, è pur sempre da vivere come se avessi aperto per la prima volta gli occhi al mondo. Voglio stupirmi del sole e rabbrividire sotto le stelle, voglio colorare ed inventare la vita che ho. Sorridere, piangere, ridere a crepapelle e sentire le viscere straziarsi di dolore. Questa è la vita. Questo è l'unico vero dono che ho.

Commenti

Uriel ha detto…
E' vero, spesso si corre il rischio di essere monadi, è molto difficile per tutti "mettersi nelle scarpe" di un altro.
Stupendo il finale inno alla vita, degno di chi sa apprezzare tutta la poesia che ci circonda.
johakim ha detto…
Uriel che sorpresa! Grazie del tuo commento!

Un abbraccio
Joh
Daoist ha detto…
Penso proprio di NO! che non ci sia nulla di precedente alla nascita di ognuno di noi. Ci formiamo strada facendo, e molta influenza avrà l'ambiente che ci circonda...pertanto non c'é nessun tagliando da staccare per ogni nostro comportamento,decisione, scelta ecc.

E' normale che in momenti particolari la psiche giochi le sue carte, non fosse altro per l'evento da comprendere e volgere a proprio vantaggio in quel preciso momento...quantunque i pensieri continueranno a scavalare le esigenze del momento creandoci non poche difficoltà sul da farsi o da scegliere.

La vita sarà sempre incomprensibile se non comprendiamo e pratichiamo la "costante presenza" di noi stessi, accettandola così com'é...diversamente distraendoci in altre cose, essa ci passerà accanto perdendone quei pezzi; questo é purtroppo il tiro mancino dei pensieri vaganti di una mente dispersiva.

Son d'accordo con le coclusioni: Al diavolo le variabili del mai accontentarsi (pianti,recriminazioni ecc...atteggiamenti inutili) .
Vivere la propria vita é un dovere quanto un piacere sempre se(?) se ne ha la consapevolezza della propria evoluzione e accettandola; in fondo la Vita é quella che noi ci costruiamo-rincorriamo giorno dopo giorno.
johakim ha detto…
@Taoista
Non ho delle certezze assolute e quindi non posso dire cosa è stato prima o cosa sarà dopo di noi.
Credo e sono convinta di questo: che nella vita ci si prospettino delle occasioni, o delle scelte, da affrontare in prima persona. Abbiamo questo dono chiamato "libero arbitrio" e questo libero arbitrio l'ho voluto paragonare ad un carnet. Il carnet, in realtà, siamo noi stessi e nostra è sempre la scelta. Sono anche però convinta che prima o poi queste "occasioni"(nostri manufatti, anche di questo sono convinta) si esauriscano, vanificando in qualche modo il tempo che abbiamo a nostra disposizione. Il tempo finisce... nella sua relatività, il tempo a nostra disposizione finisce.

Grazie delle tue parole
Joh
Lux ha detto…
Essere sensibili, empatici, non è da tutti. Ci sono tante persone che si rifiutano di andare al di là del proprio naso, con i loro stupidi parametri credono di minimizzare sofferenze che non hanno mai provato. E chi non prova, chi non rischia, rimane un esserino piccolo ed anche abbastanza inutile.
Il senso della vita sta anche nel riconoscersi nell'altro.
Ben vengano nuove strade, nuove sfide, nuove risate...basta affrontare tutto a spada tratta. Ogni ferita è un insegnamento e un passo in più nel nostro cammino.
johakim ha detto…
@Lux

Si è vero che tutti noi abbiamo delle sensibilità differenti ma nel corso del tempo sono anche riuscita, a fatica..., a comprendere che noi siamo esseri diversi e nulla possiamo fare per cercare di cambiare gli altri.
La vita, seppur misera, è la loro.
Un abbraccio grande grande
Joh
Anonimo ha detto…
Beh, mica male vivere sotto le stelle e provare le sensazioni di cui parli sulla pelle e nell'anima... direi.

Bel post, come sempre!

eros né un dio,né un demone,né un umano
johakim ha detto…
@Eros
dolore e gioia sono opposti e compenetrabili.. sono la vita

Grazie... come sempre!
Joh
soloenne ha detto…
prendimi per mano

per favore...
johakim ha detto…
quando vuoi Nio!




ti ho mandato una mail
Joh
Lux ha detto…
Hai perfettamente ragione, cambiare gli altri oltre che impossibile sarebbe anche sbagliato.
Vivi e lascia vivere!
Però siamo sempre liberi di scegliere a chi affidare il nostro cuore e i sentimenti più intimi.
Non è giusto dare le perle ai porci.
E come sai...ce ne sono tanti in giro :P
Un abbraccio

Lux
johakim ha detto…
@Lux

Hai ragione!!
:o))
Anonimo ha detto…
La capacità di emozionarsi è un dono meraviglioso. O una dura conquista.
keypaxx ha detto…
È vero. Ci sono dei momenti in cui ci si sente perduti. Dove le certezze paiono delle tracce lasciate sulla sabbia e pronte a essere portate via dalla prima onda di marea. Le continue sfide che la vita ci offre sono difficili, imprevedibili, incerte. Ma è comunque l'eredità che fa parte del concetto stesso di vita; se abbracciamo l'una dobbiamo affrontarne anche le altre. Non vi è rosa senza spina.
Un sorriso per un sereno fine settimana.
^_______^
keypaxx ha detto…
Un sorriso per la nuova settimana ormai festiva, per gli auguri ripasso.
^_________^
Anonimo ha detto…
Leggo sempre con molta attenzione quello che scrivi,rileggo per cogliere sfumature...i tuoi post stimolano il ragionare e l'interpretare; allora, dopo l'ennesima rilettura mi sono deciso a dire a modo mio non su tutto il contenuto del post, NO! questo non fa parte del mio modello mentale: sai l'ho talmente ridotto ai minimi termini, tanto da dire poco e niente...Spero però di far comprendere cosa penso.

Vivo alla giornata, primo atto di una lunga liturgica, mi guardo allo specchio ed interrogo quell'apparenza visiva che mi assomiglia e gli chiedo di dirmi cosa mai potrà succedere-mi oggi...ma di dirmelo in termini statistici; e cioé quante sono le probabilità di vita,di iniziare nuove amicizie,incontri indesiderati,visite inaspettate, letture cercate e non trovate, incursioni nel virtuale,sentire le solite cazzate dei politici, continuare a corteggiare la mia compagna come la prima volta...ecc.

Ebbene sai cosa mi risponde lui(io) da dietro lo specchio, guardandomi con sufficienza?

Ecco, mi dice: che pensi a fare a ciò che é stato il passato o che sarà in futuro, a che ti serve?

Tutto, da sempre é equamente distribuito e ciecamente dalla sorte che é simile per tutti,e cioé c'é una linea di confine invisibile che segna di quà il 50% che tutto vada al nuovo mattino, fatto di novità; e di là c'é da sempre l'altro 50% che tutto cessi per sempre...ed é proprio questo cessare inatteso e che non mi attendo, ed allora quando devo attraversare una strada guardo attentamente dove metto i piedi e la testa...c'é sempre qualche fottuto che non guarda e ti tronca per sempre.

Ecco una riflessione mattutina: mai fidarsi delle opinioni, o atteggiamenti, o azioni altrui ma prima sii certo che tu sappia dove vuoi andare a parare, il mondo(!) e la vita(!) sono una dannata e affascinate giungla!

E così si va avanti mia cara! Buona settima Johakim e tante cose felici per le prossime festività...indipendentemente se uno crede o meno alle cose di santaromanachiesa.Scusami per la logorroica filippica,ahahha.

eros...
Anonimo ha detto…
Leggo sempre con molta attenzione quello che scrivi,rileggo per cogliere sfumature...i tuoi post stimolano il ragionare e l'interpretare; allora, dopo l'ennesima rilettura mi sono deciso a dire a modo mio non su tutto il contenuto del post, NO! questo non fa parte del mio modello mentale: sai l'ho talmente ridotto ai minimi termini, tanto da dire poco e niente...Spero però di far comprendere cosa penso.

Vivo alla giornata, primo atto di una lunga liturgica, mi guardo allo specchio ed interrogo quell'apparenza visiva che mi assomiglia e gli chiedo di dirmi cosa mai potrà succedere-mi oggi...ma di dirmelo in termini statistici; e cioé quante sono le probabilità di vita,di iniziare nuove amicizie,incontri indesiderati,visite inaspettate, letture cercate e non trovate, incursioni nel virtuale,sentire le solite cazzate dei politici, continuare a corteggiare la mia compagna come la prima volta...ecc.

Ebbene sai cosa mi risponde lui(io) da dietro lo specchio, guardandomi con sufficienza?

Ecco, mi dice: che pensi a fare a ciò che é stato il passato o che sarà in futuro, a che ti serve?

Tutto, da sempre é equamente distribuito e ciecamente dalla sorte che é simile per tutti,e cioé c'é una linea di confine invisibile che segna di quà il 50% che tutto vada al nuovo mattino, fatto di novità; e di là c'é da sempre l'altro 50% che tutto cessi per sempre...ed é proprio questo cessare inatteso e che non mi attendo, ed allora quando devo attraversare una strada guardo attentamente dove metto i piedi e la testa...c'é sempre qualche fottuto che non guarda e ti tronca per sempre.

Ecco una riflessione mattutina: mai fidarsi delle opinioni, o atteggiamenti, o azioni altrui ma prima sii certo che tu sappia dove vuoi andare a parare, il mondo(!) e la vita(!) sono una dannata e affascinate giungla!

E così si va avanti mia cara! Buona settima Johakim e tante cose felici per le prossime festività...indipendentemente se uno crede o meno alle cose di santaromanachiesa.Scusami per la logorroica filippica,ahahha.

eros...
johakim ha detto…
@Eros

E' esattamente quello che provo a fare: vivere l'istante il più profondamente possibile. Il passato ci ha trasformato in quello che siamo ma è solo "una pagina di diario".... evanescente. Il futuro? Sarà già passato quando avremmo soffermato il pensiero sul domani.
Condivido il tuo pensiero ed apprezzo il tuo "soffermarti" sulle mie parole.
Grazie del commento anche su Hotmag...
Buon Natale a te che ancora credi, come me, allo spirito magico del Natale!
Un abbraccio
Joh
Nicole ha detto…
E' uno scritto bellissimo...Dovresti fare una raccolta cara amica.

Andare avanti si è vero...Ma alle volte ho come una sensazione...Hai presente quando sei sott'acqua e tenti di risalire a galla e qualcuno ti spinge di nuovo con la testa giù?

Fino a quando avrò respiro cercherò di ritornare a prendere aria.

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