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Visualizzazione dei post da marzo, 2014

Ora dopo ora, io ti perdo

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Ho il corpo e il cuore in frantumi, Mi sto dissolvendo il rosse bolle di sangue ed i pensieri sbattono stupidi contro la calce dei muri. Agonia di un pianto che non vuole dirompere. Voglio coprirmi di vuoto, liberare il dolore che sento e gettarlo in mano al primo che passa. Vorrei sentirmi raccogliere come si fa con la carta per esser gettata altrove. Lontano. Io assieme al mio stupido cuore. Lasciatemi scorrere via come l'acqua del mare, voglio infrangermi assieme alle onde nel vento. Mi sento cadere e la mia presa vacilla, la forza che avevo s'è persa negli anfratti di chissà quale buio. Il mio cuore è in frantumi come il critallo, una scheggia s'è dissolta nel vento e io la sto salutando.

Sto scrivendo per me e.. per tutti quelli che non sanno

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Sto scrivendo un romanzo. Era da tempo che pensavo di scrivere più di un racconto breve. Cimentarsi in un impresa di questo genere, per me non è facile. Io scrivo cose che "devono avere un suono". Quando scrivi un romanzo, invece, devi concentrarti su qualcosa di diverso senza per questo perdere il tuo stile. Io non voglio scrivere il solito racconto: "E lui disse", "Lei era affascinata dalle luci delle vetrine" oppure: "Loro erano come due foglie al vento stretti nella passione di una notte d'autunno"... io voglio scrivere di un percorso vissuto con mio padre attraverso dei canoni che abbiano un piede nella poesia e l'altro nella realtà della sua malattia: l'Alzheimer. Ho spesso incontrato persone che  non ne sapevano molto e sono consapevole che anche ultimamente sono usciti dei libri più che ragguardevoli su questo tema. Ma io ho la necessità di farlo. Scrivere del suo percorso, cercando di spiegare la malattia a chi non la co