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Così come ti ho avuta, ora ti lascio

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Era come lo stesso giorno di gennaio che scrivevo su di un foglio la parola "compro". Era così tante l'emozione! Come quando ti regalano una scodella piena di dolci e tu non vedi l'ora di metterti tutta quella dolcezza in tasca. Ecco, io ero così: felice di assaporare quella dolcezza. Eri la mia ciambella riuscita bene. Ed ero felice io, erano felici i bambini quando venivano a trovarmi. La scala di legno, la balaustra che si affaccia sulla sala, la piccola finestra luminosa . Sulle pareti e su ogni mattone, la mia storia e quella di mio padre. Ma è destino che io non possegga nidi, né luoghi di famiglia. Devo lasciarti andare perché questo non è il momento giusto per avere case. Come oggi, quasi lo stesso giorno, scriverò la parola "vendo". E sarà tutto diverso. Più vuoto. Meno mio. Ciao piccolo nido. Vola via da me.

QUANDO L'ARIA SI FA FREDDA

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E' certo.  Quando l'aria si fa gelida, quando il respiro si mescola alle nuvole grigie e l'ariati prende a schiaffi le guance arrossate dal freddo, è certamente il mese della neve e dei camini accesi. Non vivo in montagna, ma quest'immagine si ripresenta precisa come un orologio ogni anno. Ogni benedetto anno in questo tempo, in questi giorni. Inutile dire che la neve manca in città ed i camini sono solo accesi in pochissime case fortunate. Qui è accesa solo qualche candela, sul mobile antico della mamma o sulla tavola addobbata a festa. Non rinuncio a tutto questo. Non mi è possibile. La mia natura mi spinge all'accoglienza, alla malinconia, al voler bene a prescindere. Sono adulta, ma resto aggrappata a quella parte bambina che è ancora accanto a me e che tengo stretta per mano. Nulla mi può dividere da lei perchè è una parte di me che brilla più di tutte le altre. Non ridete del mio voler vedere una stella cometa in cielo anche se probabilmente non passerà mai, n

Parrebbe Natale ma è solo sabato

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Vorrei avere la neve, Un albero di abete carico di neve da guardare con meraviglia Una grotta riscaldata da un fiume di candeline colorate Una brezza fredda che trasporti profumo di zucchero a velo e cannella Vorrei gatti, cani e chessò, due cavalli che corrono da inseguire con lo sguardo Due dita piene di miele da succhiare Due labbra da baciare in silenzio Un pacchetto da scartare da sola sotto al piumone  E poi ancora gente che mi riconosce e mi abbraccia. E commuoversi per la loro presenza Vorrei avere voi accanto, voi che amo più di ogni altra cosa. Voi con le vostre voci e le vostre contraddizioni Voi che siete la mia famiglia ora e sempre Voi che ...senza di voi non c'è Natale. Voi che ci siete e voi che siete andati via trascinati dalla tempesta del tempo. Questo Natale che è un sabato di vigilia  Nell'attesa di avervi tutti con me Buon Natale

Non scrivo di me. Scrivo di lei

From: Beatrice G. Date: gio 4 lug 2019, 14:16 Subject: Re: Salve signora Segre, mi piacerebbe incontrarla. To: presidente ass. figli della shoah liliana Segre presidenza.figlidellashoah@gmail.com Gentilissima signora Segre,  Mi chiamo Beatrice G, e sono una ragazza di 12 anni di Milano.  Le volevo chiedere se fosse possibile incontrarci.  Vede, io sono una appassionata della Shoah e della Seconda Guerra Mondiale, ma soprattutto della Shoah.  La mia curiosità mi ha portata a leggere "Il diario di Anne Frank" e "Come una rana d'inverno" (dal quale poi ho saputo di lei) e, approfondendo, la mia curiosità man mano si è trasformata in una idea fissa. Ma sapevo che i libri non avrebbero potuto rispondere a tutte le mie domande, avevo bisogno di qualcuno che mi potesse dare tutte le risposte, che mi potesse raccontare tutto vissuto in prima persona. Così, dopo aver letto la sua intervista in "Come una rana d'inverno", avevo capito che d

C'era una volta...

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Di questa vita, che mi scorre fra le mani sempre più velocemente, ho un nuovo capitolo da dipingere con qualche parola. E' forse la parte più adulta, quella che ci si aspetta avvenga nel fulgore degli anni. Invece no. È ora, in questo momento. È nel chiudere la mia piccola casa nella quale ho nascosto tutta la mia vita che mi accorgo di quanta strada io abbia percorso. È nel fare e disfare scatole piene di ricordi, nel lasciare andar via il superfluo,  è nel trattenere i ricordi della vita della mia famiglia che il mio sogno prende forma. È nell'aver sofferto il distacco che è poi solo illusorio -tutto è dentro di me- è nella gioia di pensare ad un futuro condiviso, è nel sapere che "casa" è dove hai deciso di vivere, qualsiasi essa sia, purchè un poco ti somigli... intima, luminosa, accogliente. Ed ecco che la mia vita ricomincia, violentemente come è sempre stato. Perche se dovessi fermarmi anche per un brevissimo tempo,  potrei non farcela più a sollevare quegli

Parole bianche e parole grigie

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Quando le parole non arrivano, allora salgono alla mente i ricordi che scivolano sul voglio di carta imbrattandolo di sfumature di grigio e d’argento. Una virgola, un punto e qualche parentesi qua e là, come fiammelle di luce. Ci sono frasi che ricordano sentieri di montagna. Lo scricchiolio dei passi sulla neve. Soprattutto il silenzio della notte, mentre la volta stellata è talmente lucente che potresti quasi toccarla. Qualche ricordo prende la forma di una madre, attenta a far di quella stanza una sala regale. il rosso della tovaglia e gli agrifogli appesi alle porte. I pacchetti nel sacco che Babbo Natale porterà ai bambini ed i profumi della cucina che avvolgono il cuore. Quanto mi manchi madre mia… Le consonanti brillano sull’abete e le vocali riflettono la luce delle candeline sparse per casa. Il profumo di quel caro vecchio albero carico di luci scivola lungo gli abiti andandosi ad infilare nei taschini, casomai servisse a ricord

Senza un domani

Alla fine sono gli altri a fare le scelte per te. Si sceglie perché si deve far passare del tempo Si sceglie perché non si è pronti A volte si sceglie perché non si ha avuto il coraggio di parlare Si sceglie per via dei figli o perché si ha paura di sbagliare. Si sceglie perché si è rimasti così a lungo ad aspettare che non c'è più stata una scelta per te. Perché sei rimasta con una valigia vuota ed i sogni sono volati altrove. Si sceglie per non dover aspettare il prossimo giro o il cambiare del vento. Si sceglie perché le stagioni non sembrino sempre così grigie. Si sceglie perché non c'è un domani. C'è solo una pietra che ti lascia immobile al suolo. Si sceglie perché hai amato troppo e troppo a lungo sei rimasta nell'angolo di una casa con tanti cassetti vuoti ma senza una parte di te che fosse condivisa davvero. Si sceglie perché non si è capito quanto facesse male restare immobili troppo a lungo e si sceglie perché il tempo che passa ti ha fatto perdere