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Visualizzazione dei post da luglio, 2009

Il canto delle sirene

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Lo avverto dietro agli angoli delle strade assolate, fra i rami intrecciati degli alberi, nell’erba bagnata del primo mattino. Dolce, suadente, soffusa, melodiosa, invitante. Arriva e mi avvolge come un fumo densissimo, mi stringe fra le sue braccia senza farmi del male, dolcemente, come se mi stesse cullando. Mi accarezza con tocco di piuma bisbigliando al mio orecchio parole di miele, con un filo di voce, tanto da farmi arrossire. Dolce il calore del sole sulla mia pelle. Il vento mi scompiglia i capelli, le braccia lasciate a riposo, senza più di forza, distese lungo il mio corpo… ascolto. Canti di grilli e foglie che danzano al vento, aria che tinge le pareti di pietra … note e colori d’estate. Il cuore senza più un ritmo, lasciato a riposo, mi canta canzoni d’amore, melodie fruttate, parole lasciate a danzare col vento. Muore il respiro dentro l’onda dei suoni d’estate, richiami di terre lontane, mi perdo. Lascio che l’anima segua quei suoni, volteggi fra i campi

Profumi

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Ci sono profumi che non riesco più a sentire. So che al mattino dal balcone di casa i fiori del gelsomino pervadono l’aria con il loro profumo. I tigli lasciano scie penetranti al mio passaggio, magiche orme disperse nell’aria. Spezie, odori d’oriente, polveri ocra e scarlatte impregnano i cibi, li rendono armonici, a tratti pungenti. Succo che scende lungo le labbra, le mani bagnate, aroma di fiori, profumo di pesche appena sbucciate. E poi ancora l’odore del pane appena sfornato, caldo nelle mie mani, l’odore della vaniglia, tuffata in dolcissime creme. Il profumo dei saponi da bagno, delle lenzuola pulite che scrocchiano appena distese sul letto rifatto di nuovo. Effluvi avvolgenti di donne tuffate in ampolle preziose, ricordi dell’ambra africana, o di fiori di campo, si mischiano lungo le strade o in locali affollati. Ne ho ancora il ricordo, vivo nella mia mente, ora cieca di aromi, memorie che si stanno perdendo, sorrido. Sorrido, nel gesto che mi è familiare. Il

SCELTEDOPPIEDOPPIESCELTE

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Cellule, allungate, strappate, divise, perfette gemelle, unità differenti, si dividono a ritmi frenetici e pause assonnate. Acqua, gocce che scivolano lungo la schiena divisa a metà da un coltello dorato, io destra e sinistra orbito attorno ad un centro sottile. Ora bianco, ora nero, le strade di mezzo si son fatte di velo, io luce ed io ombra, io gioia ed io pianto. Perle legate da nodi sottili scorrono come pianeti dentro quest’anima doppia, orbita in evoluzione, senza fermarsi a guardare. Pensieri che cambiano, entrano ed escono come un filo bianchissimo cercando di unire qualcosa che carne non è, è spirito, aria, è respiro. Lascio che il vento mi culli, con morbide mani di panna, resto a guardare la parte di me che ora è in gioco, regista, attrice di un’opera senza più un nome. Scelte non scelte, lasciate a volare in un mondo diverso, dove nulla ha il suo senso, dove tutto ha un suo ruolo segnato. Taglio il pensiero, divido lo spazio dell’anima in parti distinte, perché ho sc

I SENTIERI INVISIBILI

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Tracce, orme che dal passato riaffiorano lungo il cammino. Tracce di fango e fiori di campo che segnano un percorso in salita. Confusa fra i rami, qualcuno ferma lo sguardo e si volge a parlarmi, come figlia, come madre, come sorella. L’aria priva di ossigeno mi strappa respiri affannosi e disegna persone allo specchio della mia mente, riflesse negli occhi che ancora fatico ad aprire. Immagini di scene già viste, illusioni di un tempo vissuto, sussurrano frasi suadenti… ritorna … ritorna … sirene dal canto dolcissimo. Perché non fermarsi, perché seguitare in ginocchio sulle pietre roventi? Perché non lasciare che la musica delle loro parole mi addormentino l’anima? Schiaffi di sangue. Urla di angeli in fila lungo il sentiero percorso mi straziano il cuore, mi chiamano con nomi diversi… archetipi di suoni interiori,… acqua, aria e poi fuoco. Ed io, confusa, mentre perdo il sapere chi sono, arranco sui ciottoli di questa esistenza. Paura, paura di lasciare me stessa ne

CERCHI DORATI

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Ecco… oltre il sipario di questa mia vita, dove luci e tenebre si susseguono lente e veloci, sinfonie di onde di mare, profumi di pini marittimi iniziano a pervadere l’aria. I ricordi riaffiorano, a forti tinte, impetuosi, antichi suoni e parole trasmesse da famiglie sepolte nel sole, colonne dorate, templi di leggendari architetti, raggiungono la mia anima sopita da anni. Qui, dove ha iniziato il cammino l’anello dorato s’è chiuso. Non so com’è avvenuto l’incontro, non so com’e potuto accadere, ma ho sentito la sua voce tremare ed il mio cuore s’è aperto in un fascio di luce accecante. Felice, sii tu piccola donna, figlia di madri antichissime, felice sii tu giovane anima mia! I cerchi che credevi perduti ora si avvolgono attorno al tuo dito, che come anello d’amore, promessa fatta davanti all’altare, ti abbraccino in una spirale di vita. Ecco… ora che tutto è riunito, ti grido: vola, colomba mia, vola lontano!

L'armadio dei ricordi

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Credevo che gli armadi servissero a riporre vestiti. Il mio ne contiene una quantità smisurata. Non solo abiti. Nell’armadio trova posto qualsiasi cosa …. Ci sono delle sbarre alle quali appendo gonne, pantaloni e camicie. Qualche ripiano dove sono ammonticchiate le maglie più pesanti, messe all’inizio di stagione con una certa logica e che col passare dei giorni, queste pile inizialmente diritte, iniziano inesorabilmente a reclinarsi su un lato, le maglie si mischiano un pochino ed io faccio fatica a trovare ciò che voglio. Ci sono tre cassetti pieni di maglie e magliette leggere ed al centro dell’armadio, oltre ai vestiti troppo lunghi, trovano posto le scatole di fotografie, i fascicoli delle cartelle cliniche, le cinture, la carta da regalo, una macchina fotografica ed alcuni documenti dei quali non ricordo più la natura. C’è anche l’abito da sposa di mia figlia, avvolto nella sua custodia bianca, è troppo lungo.. resta un po’ ripiegato… ogni volta che lo vedo, mi ripro

Tempo non c'è

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Scorre, il tempo scorre e tu hai già voltato lo sguardo verso un cammino diverso parole, gesti, carezze, restano incollate nelle tue viscere. Il tempo ti anestetizza il male, non lo cancella. E' come leggere un libro, del quale tu ricordi la trama ma non sai più quale pagina hai fra le dita. Il tempo, come acqua, scende dai tuoi occhi fino a perdersi nell'oceano dei ricordi, mare di casa, torrente della tua giovinezza. Tempo, al quale non davi attenzione, tanto lontano quel tempo, si sta accaparrando gli spazi della tua mente, inesorabile, mancanza di tempo. Dove sei? Tempo che fiato non lasci a chi il pensiero rivolge ai ricordi, ai progetti, alle risa. Dove sei? Luci di anime perse, mani avvolgenti, racconti di fiabe dolcissime. Oggi, che il tempo s'è preso la vita che credevo infinita e mi accompagna come fratello invisibile, sento gli spazi colmarsi ed il respiro s'affanna. Attimi, ore e giorni di vite intrecciate, col tempo si perdono e cambian