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Visualizzazione dei post da settembre, 2008

OSCILLANDO

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Mi è capitato ancora, come da bambina vivere quella sensazione di distacco, essere presente e perdermi in altre dimensioni. Il delirio di questi giorni mi ha ricondotta verso universi conosciuti, familiari, a volte accoglienti ed altre ostili. Come un tempo, avvertivo il corpo dilatarsi fino alla dissolvenza e subito dopo contrarsi come a diventare un unico piccolo nucleo. Sistole e diastole, inspiro ed espiro, luce e buio, tristezza ed euforia. Ho visitato particelle d'acqua e mi sono lasciata evaporare. Ho penetrato il fuoco ed ho plasmato la cenere. Ho dormito nella grande culla ed i miei confini si sono espansi dentro di essa. Ora tutto è tornato normale. Ora sono di nuovo io: la mia torre chiama e continua a chiamarmi con voce non più impercettibile. Urla...

IL TEMPO DELLE PIOGGE

Il tempo delle piogge è arrivato. L’eco dei passi sulla terra umida e profumata. Odore di resina e di legna nei camini delle case. Paesaggi appannati. Con gli occhi chiusi i contorni del mondo si ricreano nella mente. Nulla esiste e tutto è. Lo spazio non ha confini ed il silenzio entra nella pelle. I ramoscelli in terra che scricchiolano al mio passaggio sono l’unico contatto con la vita .... ma io sono altrove. Acqua fredda penetrante, vapore, umidità, nebbia. Tutto torna a sopirsi sotto le foglie ingiallite. Ombre bianche seguono il mio cammino, mi accompagnano lungo il sentiero. Mi preparo per il lungo riposo in attesa di rivedere la luce. Schhhhh ….. sto rinascendo.

LA TORRE

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Ho percorso sentieri lungo i quali piccole voci mi sussurravano all’orecchio frasi che mi obbligavano alla sosta. Mi sono seduta spesso accanto al fuoco ad osservare i loro occhi che penetravano nel mio animo e con un dolce sorriso mi riportavano all’origine di tutto. La torre: il mio primo pensiero e prodromo di mille scoperte. Perché cercare di dare un significato proprio a questa immagine? Eppure, mai simbolo fu tanto profetico! Calamita di ogni mio percorso, quest’archetipo è stato ed è tutt’ora il segno che più rappresenta il mio viaggio. La torre: ho percorso le sue viscere. Sono scesa nelle profondità della terra e mi sono attaccata alle sue pareti granitiche per rivedere la luce. Sola nello spazio, nel silenzio ma con urla interiori che come onde di un uragano ripetevano il mio nome. Ho chiuso gli occhi nella sua culla. Ho trascorso un attimo, un’ora, un giorno, tempo infinito e tempo mai iniziato. Sola, ancora da sola a vivere ed a rivivere la mia storia. Materi

Acqua ed Aria

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Vorrei arrivare fin lassù. Là dove le nuvole si incrociano veloci e gli spazi azzurri si riflettono nell’acqua lasciando ombre colorate come su di uno specchio. Ascolto la voce del vento che mi sussurra qualcosa, con voce greve, perché io possa accoglierlo nelle profondità del mio animo. Vorrei lasciarmi scivolare in questo liquido purissimo, senza correnti, fatto solo di ghiaccio fuso e dissolvermi lentamente col ritmo delle stagioni. Piccole libellule sfiorano la superficie ed i cerchi nell’acqua man mano si allargano fino a lambire la costa ed io ne osservo l’effetto sdraiata sul fondo. Pace…silenzio…immensità. Vorrei legare la mia vita alle ali di un aquila e lasciarmi trasportare in alto, fin dove è possibile arrivare, dove non ci sono più desideri, né dolore, né passioni…laddove, spettatore di albe immutabili, lascio che il futuro si disegni da solo. Io acqua, io aria. Senza peso mi lascio andare in questo quadro e divento colore, tela ed artista allo stesso tempo. Cerco di