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Visualizzazione dei post da 2009

F.A.T.A.

Sono Fuoco caldo, profondo, illumino e scaldo le notti d’inverno, divampo, mi spengo, riprendo vigore al soffio del tuo respiro. Piccola fiamma nel buio ed incendio di bosco, ardo, consumo, fiaccola di un lungo cammino. Avvolgo, distruggo e rigenero, in un cerchio infinito. Sono fuoco che arde, che scotta, che ama. Sono Acqua che sgorga impetuosa dai monti, che cade sui tetti delle piccole case e bagna i sentieri scoscesi. Sono nuvola, fiume, mare ed oceano, sono il sudore della tua fronte e piccola lacrima che scende dagli occhi. Sono culla silente nel grembo materno ed onda impetuosa, ruggente. Scivolo nella tua bocca, e lavo il tuo corpo da ogni male del mondo. Sono Terra umida e secca, fertile madre immortale. Zolla di campo e crepa in un deserto assolato, germoglio di erba bagnata, sono un fiore di prato. Sono monte, pianura e collina. Sono roccia e piccolo sasso di fiume. Sono sabbia dorata dal sole, sono vita nascente. Sono Aria leggera, fresca come il vento in primavera, aria c

Gli amici che ho nel cuore

Auguri a chi ho trovato a chi ho amato a chi ho scoperto a chi non ho visto a chi ho incontrato a chi ho perso per strada a chi ho tenuto sempre con me a chi mi ha presa per mano e cammina al mio fianco a chi non potrò rivedere mai più a chi avrò sempre nel cuore Auguri

Natale 2009

E’ da un po’ di tempo che il Natale ha cambiato la sua atmosfera. Ho iniziato ad sentire un po’ meno il profumo di abete nell’aria, poco alla volta ma inesorabilmente. Questa festa è legata ai bambini, alla loro trepidazione, al timore ed alla curiosità di vedere arrivare dal cielo un omone vestito di rosso circondato da renne volanti. Alle luci dell’albero, al rito del suo allestimento, alle canzoni ed al tintinnio dei campanelli che in esse si avvertono. Tutto odora di abete, di legna… anche la neve. Siamo cresciuti prima noi e poi i nostri figli. Il calore di questa festa, degli amici seduti attorno al tavolo grande s’è perso lasciando il posto a qualcosa che poco ricorda l’amore… non ne è nemmeno il riflesso. Eppure … eppure Non so in quale angolo della mia vita riesco ancora a sentire il rumore dei pacchetti di carta o i profumi della cucina. Non riescono a spegnersi. Le persone cambiano è vero, le grandi famiglie perdono pezzi per strada. Parole di fuoco ardono i ceppi

Al mio amico Kach, con amore

Finalmente sono riuscita a recuperare uno scritto di mio padre (... scrivere è una malattia di famiglia...). Lo lascio con delicatezza su queste pagine... credo che gli farebbe piacere.  Ciao papà.      Avete mai provato a disfarvi di un vecchio maglione? Io sì e, vi assicuro, che ne ho sofferto molto! Quando lo presi, tanti anni fà, mi parve una pazzia tanto costava, ma era proprio quello che volevo. Confesso che non lo portai per un po’ di tempo per paura di sciuparlo, poi lo ostentai per anni, tra tutti il preferito, era di una tinta quasi neutra, “verdeboscoautunno”, che si adattava un po’ con tutto e per tutte le circostanze, con un foulard intravisto, con collo di camicia accennato…era la fine del mondo! Passarono gli anni, ormai liso e vissuto oltre il possibile ed in parte banchettato da tarma di buon gusto, ma sapientemente ed amorevolmente rammendato, fu mio inseparabile compagno di caccia e di pesca, ancora bello, malgrado l’età, fiero delle sue cicatrici e delle sue

DIALOGHI NEL BUIO

"Parlami..." "Non mi piace sentire la mia voce, lo sai" "Dovresti far uscire le parole, quelle giuste e quelle che ti sembrano sbagliate. Devi parlare, devi poter liberare la voce e con la voce liberare i pensieri" "Lo faccio. Vedi? Lo sto facendo. A volte ci riesco meglio... a volte i pensieri sono troppi e si accavallano senza capo ne coda nella mente" "Non devi pensare. Devi solo far uscire la voce e dire quello che senti" "Lo so. Lasciami il tempo.... non sono  abituata a parlare a qualcuno che mi ascolta" "Liberati, lo devi a te stessa. Parlare, fa bene. Cosa può accaderti di male?" "Mi spaventano i desideri... le reazioni di chi mi ascolta... ho paura di dire troppo o dire troppo poco. Posso solo pensare?" "No. Non basta pensare. I desideri spesso non arrivano a chi ti sta di fronte. Si possono intuire... ma non è come sentire le parole che ti escono dal cuore" "Hai ragione. A volte

SCIOGLIERE NODI

Cosa si prova a sciogliere nodi? Cosa si prova a lasciare andare le corde che legano il cuore e la mente? Senso di vuoto, tremori febbrili, onde di caldo che bloccano, brucianti, i respiri già lenti. Libri ingialliti e chili di polvere piovono sulla storia della mia vita... frasi perdute in calamai dall'inchiostro lasciato seccare, senza che abbiano lasciato segni, parole o disegni a definire i contorni dei miei desideri. Castelli di sabbia dai grani invisibili volano al vento di un autunno infinito, le foglie appassiscono assieme ai ricordi dei giorni trascorsi. Ho chiuso la porta e dai cardini vecchi la luce non riesce a passare, blindata, ho messo sigilli d'acciaio. Ho avuto il coraggio e la forza per dire ... è finita, conclusa ... una storia che ha avuto una nascita ma ha smesso di crescere per mancanza di luce, rachitica e priva di spazi, monca di braccia incapaci di trasmettere amore, conforto... la realtà di un domani. Anni perduti? No... anni vissuti col cuore imbe

Essere donna

Nervosismo, tensione, timore di tutto, precarietà, ansia. L'animo che a picchi alternanti si veste di gioia e tristezza.  Basta poco e piango... insopportabile, soprattutto per me. Ormoni. Cosa ci fanno ancora in giro nelle mie vene? Li avevo lasciati da tempo, impacchettati in sacchetti scaduti, inutilizzabili come carta da macero. Sono tornati senza neppure un invito, così.... come una tassa sul mio essere donna. Sgraditi, inattesi ospiti ad una festa privata. Auto-invitati. Ed eccomi riavvolta dal solito diabolico vortice di strazi mentali, altalena in moto perpetuo, su e giù di pensieri sconnessi. Ho fatto un dipinto profetico... chi lo avrebbe mai detto? Ho usato i colori del cielo ed il rosso del sangue.  Intanto le cellule si stavan prendendo gioco di me... beffarde. Rieccomi ferma sulla strada che credevo maestra. Casellanti sopiti sugli scarti di vecchi passaggi a livello a sbarrare la via, ed io ferma in attesa di un treno invisibile. L'arrivo, ad un passo da me,

A fare si sbaglia. A non fare... si sbaglia lo stesso

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Avrei voluto condividere amore. Sarebbe stato bello, dolce, coinvolgente, avere la stessa complicità, l'intimità delle parole sommesse, le risa e le lacrime nei giorni di pioggia. Nulla di tutto questo. Un vuoto infinito. Solo parole che ti ritornano in faccia come un boomerang, senza tregua, senza possibilità di replica. Stare fermi, cercare di capire i propri sbagli, i giorni in cui avrei dovuto fare ed i giorni in cui avrei dovuto parlare. Il vuoto che questi colpi mi lasciano dentro è enorme, così come il rancore covato per anni dentro al suo cuore innocente. Sbagliare, cercare di rendere la propria anima di madre, con le proprie paure, le proprie incertezze e le proprie incongruenze. Ho cercato di fare, di dare tutto quello che era nelle mie possibilità. Di più non ho potuto fare, di più non ne ero capace.... dovevo crescere anch'io. Pagare, devo pagare per aver cercato di proteggere una giovane vita da un futuro difficile, da persone lontane, dalle usanze

Benvenuta

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La sento muoversi, frulla dentro di me come una piccola farfalla. Scivola lungo le pareti del mio corpo quasi stesse giocando a rincorrere qualcosa. Pulsa, palpita, si nasconde e fa capolino da dietro il mio cuore accennando un lieve sorriso. Cresce come piccolo germoglio e radica nella mia pelle riempiendo ogni spazio, ogni cellula disponibile. E’ la mia nuova vita. Datele il benvenuto, mandatele dei fiori ed abbracciatela teneramente affinchè possa crescere forte in questa giungla di dubbi e paure. Datele una mano alla quale possa appoggiarsi per iniziare un nuovo cammino. Parlatele, ditele dei profumi dell’alba e dei tramonti d’estate. Cantatele la gioia dei ricordi e la speranza del domani. Fatele spazio anche per le strade di questa città imprecisa e folle, fra i giardini nascosti e fra le luci pallide delle vetrine. Lasciate che respiri anche un’aria senza ossigeno perché oltre la porta c’è un mondo puro che l’attende. Ditele che il suo crescere libera l’aiut

AVERE UN NOME

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"Il mio nome, che è mio, quello che scelsi per apparire in mezzo a voi, ecco quello che reclamo. Quelli che mi sono dati alla mia nascita o durante la mia giovinezza, quelli per i quali fui conosciuto, sono di altri tempi e luoghi. Li ho lasciati come avrò lasciati domani dei vestiti passati di moda ed ormai inutili. .... io divento Colui che desidero. Il mio nome è quello della mia funzione ed io lo scelgo, così come scelgo la mia funzione, perchè sono libero. Il mio paese è quello dove fermo momentaneamente i miei passi. Mettete la data di ieri, se volete o riuscendovi quella di domani o degli anni passati; per l'orologio illusorio di una grandezza che non sarà mai la vostra. Il mio nome, che è mio, quello che scelsi per apparire in mezzo a voi, ecco quello che reclamo. Quelli che mi sono dati alla mia nascita o durante la mia giovinezza, quelli per i quali fui conosciuto, sono di altri tempi e luoghi. Li ho lasciati come avrò lasciati domani dei vestiti passati di m

i giorni di festa

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Parlatemi, fatemi ridere, portatemi in giro, raccontatemi cose. Sento il peso dei giorni di festa, quando non si trova nulla da fare e te ne stai seduta sul divano a guardare le foglie degli alberi ingiallire. Il mondo fuori corre. Non è solitudine, è voglia di fare qualcosa. I fogli da disegno non sono qui ed io ho bisogno di colorarmi la vita. Ho anche pianto un pochino, con discrezione. Quando parlo del dolore provocato dai figli non mi so trattenere. Imparerò ad esser più forte. Fantastico, pensando alle persone che mi stanno vicine. Penso alle loro domeniche, a queste ultime giornate di sole, alle feste in campagna, alle consuetudini di chi resta in famiglia. Famiglia... una parola che riesce a commuovermi ancora. Non mi dite che non siete felici, oppure ditelo ma datemi il modo di poter controbattere . Io non ho argomenti da sostenere in questo momento perchè non posso portare un esempio di vita vissuta in comune ... ne sento solo il bisogno. Ma ho anche bisogno

Bianco-Grigio-Nero

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Bianco Sole, tepore, il verde degli alberi che cambia e diventa più intenso. Gente che cammina senza il peso dell'afa sulle spalle, bambini che giocano ancora nei prati lucenti. Grigio La stagione di mezzo, il mattino senza più luce, la voglia di starsene a casa nel letto. Nero L'umore che cambia, il ritorno nel posto che non ha finestre affacciate sul mondo, le solite facce che girano attorno e non ti dicono nulla di nuovo. Bianco Voglia di nuovo, finestre che s'aprono sui tuoi sogni sopiti, pareti che sanno di fresco, piccole foglie che ancora spuntano dai vasi di fiori, progetti e disegni aperti davanti ai tuoi occhi. Grigio Sensazione di occasioni che scappano dalle tue mani, sentirsi sbandare su un terreno scosceso, attendere senza poter far qualcosa per chiudere i conti, giorni che passano lenti. Nero Paura di un futuro imminente, voci che urlano odio e ti spezzano il cuore, crepacci di ghiaccio attendono che il tuo passo si faccia insicuro, il buio,

cosa do via.... cosa tengo

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Faccio una lista, una semplice lista di quello che non serve a farmi felice e di quello che invece voglio portare via con me. Sembrava difficile all'inizio ed ammetto che mi spaventa ancora questa corsa ad alta velocità ...eppure mi rendo sempre più conto che la moneta che sto ricevendo in cambio è lucente ed immensamente appagante. Ho una collezione di cavalli, ne ho parlato spesso nei miei scritti. Sono tanti, fatti di materiali differenti, alcuni anche molto preziosi. Hanno rappresentato per una vita intera lo spirito che sento nel profondo dell'anima: libera, forte, veloce, colorata, fedele ai miei principi. Ho passato gli anni a chiudere i miei cavalli dentro ad una vetrina. Li ho osservati, puliti, messi in fila con ordine... li ho imprigionati. Devono poter andar via... ognuno per la propria strada.... loro e me. Ne conserverò tre, il numero perfetto, ma solo perchè hanno impressa l'impronta di mio padre sulla loro schiena. Nel nuovo spazio che sto immagi

L'ultima strada, l'ultimo incrocio

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Ho percorso strade difficili, viali alberati, sentieri scoscesi e fantasiose scorciatoie. Spesso mi hanno condotto verso luoghi sereni, dove colori brillanti spiccavano nelle lunghe giornate d'estate. Atre volte ancora mi son ritrovata in luoghi intricati dove il grigio ed il nero sembravano essere l'unico tono di fondo. Viaggi infiniti, mete diverse, destino che s'apre alla vista e tonfi nell'acqua salata... scelte .... percorsi, ma soprattutto occasioni. Ecco, se perdo di vista questa strada maestra è facile che che dall'oggi al domani qualcuno mi spinga facendomi tremare le gambe... ed il cuore si ferma, il passo comincia a mancare. Violenti scossoni mi fanno riprendere dal lungo torpore, mi chiamano urlando il mio nome. Ed ancora una volta, malgrado l'angoscia che riempie le vene, mi sento racchiusa da qualcosa che non posso descrivere ma molto assomiglia ad un abbraccio d'amore. Occasioni, strade che s'aprono malgrado la vista annebbiata

Una moneta per i tuoi pensieri

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Ho voglia di piangere. Ne sento il bisogno, la necessità. Voglio annegare nelle lacrime, toccare il fondo e risalire lavata, pulita. Voglio sentirle scendere calde, salate, non voglio fermarle. Di solito faccio fatica, non riesco nemmeno a far colare il trucco lungo le guance. Piango quasi a secco. A volte mi invece mi riesce, quando sono sola nel letto, qualche goccia sul cuscino così... come se fosse una pillola per dormire...da prendere senz'acqua però. Ho bisogno di piangere. Magari mi concentro e penso a qualcosa di triste, di melodrammatico.... magari penso alla mia vita, non si sa mai servisse a qualcosa. E mentre penso a cosa potrei fare per togliere questo macigno, le dita scorrono sulla tastiera ed i pensieri prendono il sopravvento sul cuore. Non escono... si congelano, rientrano da dove sono venute, lacrime di gomma. Se ne sono andate, disperse chissà dove assieme alla capacità di sentire i sapori, anche quello della vita. Domani sorrido, ne sono capace. Dom

Parole e Fantasia

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Uno di fronte all'altra, l'aria appena mossa sopra al soffitto, un raggio di luna attraversa la stanza e una luce d'argento accarezza le mie labbra socchiuse. Dare un nome alle cose non serve e fiotti di lettere esplodono in aria come luci nel cielo. Potenza e dolcezza delle parole mi inondano come acqua di mare e mentre urlo la voglia di vivere che nascondo dentro le mani mi lascio cadere nel vuoto. E la voce che affoga in questo lago di schiuma dorata, mi sveglia, mi culla, mi dipinge un ritratto di te. Ascolta... è la musica delle parole. Ora forti, ora intrise nello zucchero a velo, colpi di suono abbattono le porte della ragione e ti lasciano senza respiro. Frasi lasciate su caldi cuscini e raccolte fra le mie mani, come culla di delicati pensieri, bolle di vetro sottile. Ascolto priva di forze, la mia anima perdersi nelle righe di una favola folle. Lava rovente e pioggia di stelle circondano sillabe nuove, ritmiche strofe che tingono a tratti decisi le

Rosso come.....

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Rosso, tinta scarlatta e lacca lucida su una tavola di ebano nero. Fuoco eterno che arde, incenso e profumo d'ambra orientale. Rosso del sangue, stille di lampi addensati dal sole, liquido caldo che scorre impetuoso nel buio. Lava che arde, che avvolge, che plasma. Cera che scivola calda, sigillo di un dolce segreto. Frutto proibito, frutto della passione, succo dal dolce sapore. Rosso tramonto d'estate che languido avvolge i pensieri, Rosa selvatica, fiore dai mille riflessi, odorosa, Gladiolo cremisi cresciuto fra distese di erba bagnata. Porpora e corallo di mare, onda di sole, quiete ritmica di lontane maree, lampi di caldo, brace che illumina la spiaggia dorata. Bocca dipinta, che brucia, che s'apre senza parole, che aspetta, rosso che accende, che vibra, che freme, seta orientale che scivola lungo la schiena, velluto scarlatto, morbido manto, coperta tessuta d'amore, Rosso profondo, cuore che batte, colore che riempie, che vive, che lasc

Essere o Avere

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Stavo notando come spesso io inizi le frasi dei miei post dicendo “ho…” e consideravo come sarebbe invece importante introdurre un incisivo “Sono…” Sono fatta di spirito e carne. Poco importa in che proporzione. Sono il prodotto del mio divenire. Sono fra l’essere pronta a dare e l’essere consapevole della mia necessità di ricevere. Discrepante stato, un po’ in disequilibrio. Sono quella che assiste agli eventi, spera di apprendere dagli errori commessi e spesso mi faccio carico di responsabilità non mie. Questo ha fatto si che io sentissi il diritto di chiedere qualcosa in cambio per la mia disponibilità. Perché? Cosa ci mette su un piedistallo a pretendere il pagamento di dazi e gabelle? Noi. Noi lo pretendiamo, certi della nostra necessità e della nostra sofferenza. E se imparassimo a dare? Ma come? Ho dato una vita e per una vita intera! Ho… Sono quella che ha dato perché l’ho voluto io. Nessuno me l’ha chiesto. Desidero perché sono, desidero per me stessa la fel

Mettiti comodo

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Siediti, stenditi sul divano, cerca un angolo dove puoi metterti comodo e ascolta. Ascolta le mie parole, ascolta quello che non riesco a dire, senti le frasi nascoste dietro le tende o messe in un angolo del cassetto. Prova a decifrare i suoni, le sillabe, gli acuti ed i bassi, quelli non udibili da chiunque. Lasciami parlare di quello che sono, di quello che vorrei essere e di quello che mai sarò. Osserva i movimenti delle mie labbra, ora chiuse ora spalancate come petalo di un fiore. Guarda i miei occhi brillare nella notte perchè anch'essi parlano, a volte urlano più di tante altre voci. Cerca nei silenzi, nelle pause, tutte le parole che ti voglio dire. E' difficile l'ascolto? E' così profondo ed insostenibile il silenzio? Guardami sorridere, guardami mentre faccio scivolare i pensieri sul tuo corpo disteso, guardami cercare con la punta delle dita i tasti dell'arpa che vorrei far suonare, note, armonie, onde di suoni che avvolgono lo spazio, riempiendo i

realtà sotto sopra

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Questione di punti di vista. Puoi metterti a testa in giù ed osservare un prato al contrario. Oppure puoi guardare uno specchio e vedere quello che a volte non riesci a scorgere nella luce del quotidiano. Io mi metto spesso con la testa sotto sopra, faccio capriole per cercare di intravedere qualcosa che s'è perso strada facendo. Da questo punto di vista si possono trovare cose che si sono perse, che si nascondono alla vista, che non sappiamo più dove si sono perdute. Il mondo a rovescio ha un'altro sapore, noi così abituati a camminare col naso all'aria a volte ci perdiamo la bellezza delle piccole cose. Guardo le immagini riflesse, pure, semplici, essenziali. Senza schemi, certe nel loro essere, opposte sebbene uguali, limpide. La realtà difforme è sana, crea piacere alla vista, a volte ti stordisce. Sei tu oppure sei l'immagine che lo specchio proietta? Doppio e singolo, entro ed esco a mio piacimento, scorro e mi fermo come un piccolo insetto, dentro e fu

luna sorella

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Ho cantato alla luna stanotte. L'ho guardata sorgere da dietro la collina, ho aspettato che si facesse piena nel cielo stellato. Ho lasciato che le nuvole si diradassero fino a formare un cerchio dorato attorno al suo globo. Ho raccolto rami d'ulivo e foglie di mirto per dare sapore alla notte. Ho atteso che tutto fosse immobile, al suo posto, verticale e piatto sulla linea del cuore. Ho lasciato entrare l'aria fredda ed umida per liberare il caldo e secco respiro. Ho invitato le anime della terra a tenermi la mano per non aver paura del buio. Ho cantato alla luna d'argento, sorella in una notte diversa per darmi coraggio, per trovare il mio raggio d'argento e seguirlo fin sopra agli altari del mondo. Ho volato su di un letto di luce, cullata dal ritmo del cuore, fin dove si perde il mio tempo. Ho bevuto dell'acqua del sogno i colori dell'intero universo. Ho lasciato che il mio punto di luce si unisse allo spazio infinito, io stella, io ragg

Acqua

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Fredda, gelida, dolce, argentina, scivola lungo la roccia in rivoli argentei. Zampilli come aghi di pino, luminosi, ialini senza peso cadono in piccole conche di sasso, scendono, scorrono, muovono piccoli salti, tintinnano e scrosciano come mani di luce. Sapore di acqua pulita, disseta, rigenera, ti entra dentro le vene. Gocce d'acqua di fiume, di fonte, di mare. Onde e sorgenti, azzurre e avvolgenti. Ti lavano, ti puliscono dalle tristezze, ti fanno sentire migliore. Acqua di rugiada sotto ai tuoi piedi, acqua che scorre dalle tue mani, acqua di luce. Bere, pulirsi, lavare le zone più nere. Anima ed acqua... umido e secco. Sete di nuova freschezza, sete di vita.

Il canto delle sirene

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Lo avverto dietro agli angoli delle strade assolate, fra i rami intrecciati degli alberi, nell’erba bagnata del primo mattino. Dolce, suadente, soffusa, melodiosa, invitante. Arriva e mi avvolge come un fumo densissimo, mi stringe fra le sue braccia senza farmi del male, dolcemente, come se mi stesse cullando. Mi accarezza con tocco di piuma bisbigliando al mio orecchio parole di miele, con un filo di voce, tanto da farmi arrossire. Dolce il calore del sole sulla mia pelle. Il vento mi scompiglia i capelli, le braccia lasciate a riposo, senza più di forza, distese lungo il mio corpo… ascolto. Canti di grilli e foglie che danzano al vento, aria che tinge le pareti di pietra … note e colori d’estate. Il cuore senza più un ritmo, lasciato a riposo, mi canta canzoni d’amore, melodie fruttate, parole lasciate a danzare col vento. Muore il respiro dentro l’onda dei suoni d’estate, richiami di terre lontane, mi perdo. Lascio che l’anima segua quei suoni, volteggi fra i campi

Profumi

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Ci sono profumi che non riesco più a sentire. So che al mattino dal balcone di casa i fiori del gelsomino pervadono l’aria con il loro profumo. I tigli lasciano scie penetranti al mio passaggio, magiche orme disperse nell’aria. Spezie, odori d’oriente, polveri ocra e scarlatte impregnano i cibi, li rendono armonici, a tratti pungenti. Succo che scende lungo le labbra, le mani bagnate, aroma di fiori, profumo di pesche appena sbucciate. E poi ancora l’odore del pane appena sfornato, caldo nelle mie mani, l’odore della vaniglia, tuffata in dolcissime creme. Il profumo dei saponi da bagno, delle lenzuola pulite che scrocchiano appena distese sul letto rifatto di nuovo. Effluvi avvolgenti di donne tuffate in ampolle preziose, ricordi dell’ambra africana, o di fiori di campo, si mischiano lungo le strade o in locali affollati. Ne ho ancora il ricordo, vivo nella mia mente, ora cieca di aromi, memorie che si stanno perdendo, sorrido. Sorrido, nel gesto che mi è familiare. Il

SCELTEDOPPIEDOPPIESCELTE

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Cellule, allungate, strappate, divise, perfette gemelle, unità differenti, si dividono a ritmi frenetici e pause assonnate. Acqua, gocce che scivolano lungo la schiena divisa a metà da un coltello dorato, io destra e sinistra orbito attorno ad un centro sottile. Ora bianco, ora nero, le strade di mezzo si son fatte di velo, io luce ed io ombra, io gioia ed io pianto. Perle legate da nodi sottili scorrono come pianeti dentro quest’anima doppia, orbita in evoluzione, senza fermarsi a guardare. Pensieri che cambiano, entrano ed escono come un filo bianchissimo cercando di unire qualcosa che carne non è, è spirito, aria, è respiro. Lascio che il vento mi culli, con morbide mani di panna, resto a guardare la parte di me che ora è in gioco, regista, attrice di un’opera senza più un nome. Scelte non scelte, lasciate a volare in un mondo diverso, dove nulla ha il suo senso, dove tutto ha un suo ruolo segnato. Taglio il pensiero, divido lo spazio dell’anima in parti distinte, perché ho sc

I SENTIERI INVISIBILI

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Tracce, orme che dal passato riaffiorano lungo il cammino. Tracce di fango e fiori di campo che segnano un percorso in salita. Confusa fra i rami, qualcuno ferma lo sguardo e si volge a parlarmi, come figlia, come madre, come sorella. L’aria priva di ossigeno mi strappa respiri affannosi e disegna persone allo specchio della mia mente, riflesse negli occhi che ancora fatico ad aprire. Immagini di scene già viste, illusioni di un tempo vissuto, sussurrano frasi suadenti… ritorna … ritorna … sirene dal canto dolcissimo. Perché non fermarsi, perché seguitare in ginocchio sulle pietre roventi? Perché non lasciare che la musica delle loro parole mi addormentino l’anima? Schiaffi di sangue. Urla di angeli in fila lungo il sentiero percorso mi straziano il cuore, mi chiamano con nomi diversi… archetipi di suoni interiori,… acqua, aria e poi fuoco. Ed io, confusa, mentre perdo il sapere chi sono, arranco sui ciottoli di questa esistenza. Paura, paura di lasciare me stessa ne

CERCHI DORATI

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Ecco… oltre il sipario di questa mia vita, dove luci e tenebre si susseguono lente e veloci, sinfonie di onde di mare, profumi di pini marittimi iniziano a pervadere l’aria. I ricordi riaffiorano, a forti tinte, impetuosi, antichi suoni e parole trasmesse da famiglie sepolte nel sole, colonne dorate, templi di leggendari architetti, raggiungono la mia anima sopita da anni. Qui, dove ha iniziato il cammino l’anello dorato s’è chiuso. Non so com’è avvenuto l’incontro, non so com’e potuto accadere, ma ho sentito la sua voce tremare ed il mio cuore s’è aperto in un fascio di luce accecante. Felice, sii tu piccola donna, figlia di madri antichissime, felice sii tu giovane anima mia! I cerchi che credevi perduti ora si avvolgono attorno al tuo dito, che come anello d’amore, promessa fatta davanti all’altare, ti abbraccino in una spirale di vita. Ecco… ora che tutto è riunito, ti grido: vola, colomba mia, vola lontano!

L'armadio dei ricordi

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Credevo che gli armadi servissero a riporre vestiti. Il mio ne contiene una quantità smisurata. Non solo abiti. Nell’armadio trova posto qualsiasi cosa …. Ci sono delle sbarre alle quali appendo gonne, pantaloni e camicie. Qualche ripiano dove sono ammonticchiate le maglie più pesanti, messe all’inizio di stagione con una certa logica e che col passare dei giorni, queste pile inizialmente diritte, iniziano inesorabilmente a reclinarsi su un lato, le maglie si mischiano un pochino ed io faccio fatica a trovare ciò che voglio. Ci sono tre cassetti pieni di maglie e magliette leggere ed al centro dell’armadio, oltre ai vestiti troppo lunghi, trovano posto le scatole di fotografie, i fascicoli delle cartelle cliniche, le cinture, la carta da regalo, una macchina fotografica ed alcuni documenti dei quali non ricordo più la natura. C’è anche l’abito da sposa di mia figlia, avvolto nella sua custodia bianca, è troppo lungo.. resta un po’ ripiegato… ogni volta che lo vedo, mi ripro

Tempo non c'è

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Scorre, il tempo scorre e tu hai già voltato lo sguardo verso un cammino diverso parole, gesti, carezze, restano incollate nelle tue viscere. Il tempo ti anestetizza il male, non lo cancella. E' come leggere un libro, del quale tu ricordi la trama ma non sai più quale pagina hai fra le dita. Il tempo, come acqua, scende dai tuoi occhi fino a perdersi nell'oceano dei ricordi, mare di casa, torrente della tua giovinezza. Tempo, al quale non davi attenzione, tanto lontano quel tempo, si sta accaparrando gli spazi della tua mente, inesorabile, mancanza di tempo. Dove sei? Tempo che fiato non lasci a chi il pensiero rivolge ai ricordi, ai progetti, alle risa. Dove sei? Luci di anime perse, mani avvolgenti, racconti di fiabe dolcissime. Oggi, che il tempo s'è preso la vita che credevo infinita e mi accompagna come fratello invisibile, sento gli spazi colmarsi ed il respiro s'affanna. Attimi, ore e giorni di vite intrecciate, col tempo si perdono e cambian

Ascoltare

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Ho ascoltato. Ho passato la vita ad ascoltare i battiti di un cuore. Cuori raccolti qua e la, grondanti di lacrime. Ho lasciato che vite vissute si aprissero, cantassero poemi di epico dolore, racconti e brandelli di fatti rinchiusi in polverose soffitte. Come non raccogliere, lungo il mio sentiero questi fiori? Come lasciare che i petali cadessero senza appoggiarli con delicatezza sulla terra? Cristalli ialini, sottili veline di carta. E nell'ascoltare, ad occhi chiusi, sillabe diventare parole, frasi diventare racconti, ho iniziato a capire le parole del cuore. Loro non hanno un linguaggio comune, loro si insidiano dentro la pelle e scavano la roccia che credi indistruttibile fino ad entrare nella parte più sottile di te, al centro della tua anima. Melodia di angeli, quando la luce che vedevi scomparsa, riaffiora e si fa canto, nota purissima, celestiale arpeggio. Dall'alto della mia torre d'avorio, volo. Libera, in un cielo d'azzurro infinito, volo.

Papà

Ho già molto scritto su mio padre. Ma ora vorrei dirvi di quando mi portava a pesca lungo i torrenti di montagna, stando in silenzio perchè l'acqua ha molto da raccontare. Di quando correvamo a cavallo e lui era sul cavallo più grande e mi sfidava a raggiungerlo. Di quando mi parlava degli animali dei boschi e di quanto fosse importante capire il loro linguaggio. Delle giornate passate a scovare i simboli nelle abbazie, perchè lui ne trovava sempre uno in più dell'autore di qualsiasi libro. Di quando faceva finta di sentirsi male per farmi guidare la sua auto.. ed io ancora avevo il foglio rosa. Di quando pretendeva di conoscere tutti i miei amici.. perchè dovevano piacere anche a lui. Di quando si fermava, così per caso, davanti ad un negozio per comprarmi un gioiello, perchè i regali si fanno anche quando non è il tuo compleanno. Di quando mi strofinava piano piano la schiena quando ero piccola perchè mi piaceva così tanto. E di quando voleva che gli scrivessi qualcosa nel su

L'Arte di Amare

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Il soffio del vento mi porta lontano. Luce e silenzio, soffice calore della mia intimità. I pensieri non conoscono barriere, vagano, volteggiano come farfalle colorate in un prato cosparso di fiori. Il sole, fratello indiscreto, sorride dietro alle foglie degli alberi e mi parla dolcemente cullandomi in un sonno leggero. Battiti di un cuore maturo. Ritmi di giorni passati a sorridere al mondo. Le mani cercano contatti invisibili, sguardi infiniti, dolci sorrisi del cielo incantato. Amore, amore parlato, racchiuso in profondo silenzio, urlato dietro agli angoli delle strade, implorato con l'anima in mano. Amore mai dato, strappato con forza, preteso da gente incurante, perduto dietro ai ricordi. Abbracci giocosi, occhi perduti si incontrano verso lo stesso punto di luce, gocce di lacrime dissetano il corpo accaldato. Lente spirali di fuoco lasciano posto alla quiete. Desiderio di stare l'uno nelle braccia dell'altro, dissolvendosi in respiri profondi. Questo

...come i raggi del sole

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Freddo, troppo freddo accumulato le ossa stridono come vecchie lamiere abbandonate. Freddo, dentro l'anima che non vuole riscaldarsi. Un temporale mi trapassa la mente e le nuvole cariche di pioggia tormentano il mio cuore. Sbilanciata, come un equilibrista impazzito cerco di concentrarmi sui colori del mondo. Non posso fermare quest'onda, mi entra dentro spazzando gli angoli più nascosti. Si insidia meschina nei rifugi segreti dove ancora la luce rimane, unica certezza della mia esistenza. Freddo, maestrale di ghiaccio non riesco a frenare questo pianto di angoscia. Capitoli di vita scorrono fra le ciglia degli occhi e cadono sulle mie dita invecchiate. Ho voglia di piangere tutto il possibile pianto del mondo, per liberarmi, per risciacquare la vita che ho. Fredde ondate di sole pervadono il mio corpo tremante ed urlano la loro potenza. Luce al neon di una strana giornata. Figlia di un amore splendente... piango.

Vapore

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Vapore, nebbia che sale dalla terra in una gelida mattina di fine inverno. Le mani strette attorno a due lacci di pelle profumati, ingrassati dal tempo. Ansimi, respiri caldi e gli occhi chiusi dalle lacrime che il freddo di questa giornata fa scorrere sulle mie guance. Correre, il rumore ritmato dei passi incalzanti, i muscoli tesi, rombi di fuoco, galoppo senza controllo. Uniti, le gambe strette attorno ai suoi fianchi, abbraccio d’amore, libera da ogni legame terreno. Volare, come mai prima d’ora è accaduto, lascio il mio corpo vibrare, in un onda di vento, musica nella musica, forza nella forza, energia nella luce. Fratello e sorella, anime lanciate contro il destino, senza più peso, informi e brillanti come gocce in un mare di giada. Suoni, tormente di note intensissime attraversano il corpo, già caldo di sonno al risveglio di un giorno qualunque. Sorrido, ho vissuto nel tempo e nei luoghi di una non-esistenza terrena, lambita dai sogni di bimba, ricordi di vi

parole di nulla

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Le parole sono importanti lasciano segni, incidono solchi, chiediti di che colore sono i miei capelli o quale maglione mi abbraccia di notte Passa la tua eco senza più sogni fino alla mia sera giunta ad un sentiero diverso Tu vai lontano e ti perdi e resta la scena di frasi senza più un senso vuote, cieche, insignificanti seminate in un campo riarso di nulla che svuota lo sguardo più di ogni altro ricordo. Non mi addolora il suono è udibile appena pare un lamento, non era il cigno a cantare quelle folli parole si perdono al vento sto ferma ed in silenzio ascolto un sentimento di pietà come un regalo mi cerco e mi trovo ... mai sola.

Il giardino segreto

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Cerco di immaginare uno spazio aperto, dove lasciare libera la fantasia, dove poter incontrare, come in un dolce abbraccio, ciò che ho sempre desiderato trovare. Volo in uno spazio etereo, unita per mano al mio destino, incontrato per caso, come tutte le cose che si è desiderato ma si è smesso di cercare da tempo. In questo volo ad occhi chiusi, assurdo e bellissimo, ho trovato ed ho affidato al cuore la mia strada. Lui mi hai presa sotto la tua grande ala ed io mi sono nascosta, mi sono avvolta in lui, indissolubilmente, in discreto silenzio perché la mia natura è capace solo di poche parole. Ed in questo viaggio, al di là di ogni possibile sogno, avvengono le cose più grandi ma poco mi serve per sentirmi come avrei sempre voluto essere: una parola, uno sguardo rubato nel vento, a volte anche solo il silenzio ed io, a bocca aperta, respiro di questa freschissima aria. Mi sono posata poi in terra, le radici profondamente radicate nel tuo cuore, a divenire gemma, bocciolo, per

Vuoti di memoria

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Ci sono momenti in cui si deve fare i conti con la propria coscienza… Io ho iniziato da poco. Ho iniziato quando ho scoperto di avere dei vuoti assoluti, dei brandelli di tempo vissuto nei quali mi sono persa e dei quali non ho memoria. E’ iniziata la sera di Natale. E’ iniziata come per incanto, attraverso la modernità dei contatti informatici. Era da tempo che cercavo un nome, un volto, delle parole che potessero ricucire un ponte fra la mia vita e quella di chi ho cresciuto con me per 28 anni. Due parole sul web. Un segno di riconoscimento, la conferma. Ho paura, ho paura di quello che potrebbe suscitare, dei sentimenti, delle reazioni, di quello che potrebbe accadere alla mente ed al cuore di chi, dopo tanto tempo, reincontra il proprio passato. Le labbra tremano, proprio la sera di Natale, si sta chiudendo un cerchio aperto da troppo tempo. E poi ancora attimi di smarrimento, la frenesia, lo sbigottimento di chi avverte per la prima volta il compiersi di un sogno già scr

l'energia.. l'amore...la condivisione

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La pace .... come acqua tiepida che ti avvolge, liquido materno ....profondità dell'animo umano. In queste acque non sono sola.... riposo, c'è chi veglia su di me.

Nella stanza dei ricordi

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Mi sono trovata da sola con i ricordi. Ad occhi spalancati, per non perdere nemmeno un granello di quella polvere, per non lasciare nulla, per non dimenticare. Sono salita su di una grande scala e con lentezza, con parsimonia, con meticolosità, ho letto uno per uno i titoli dei libri riposti sugli scaffali. Ognuno di loro ha la propria storia, non già di chi racconta, ma di chi si è perso fra le sue righe. Avverto le sue mani che sfogliano, prendono appunti.... tracce di vita, cartoline, foglietti e dediche. Tutti hanno una collocazione precisa, non ci si può sbagliare: autori, temi, contesti... tutti ben allineati.. i colori delle copertine e l'odore della fantasia spalmato su ognuno di loro. Attimo dopo attimo, con movimenti che si fanno sempre più convulsi, faccio scivolare lo sguardo e con decisione raccolgo tutto quello che posso in tante piccole scatole.... sto imballando la memoria di mio padre.... Dove mi giro trovo tracce... segni.. simboli della sua vita. Una

Ancora pensieri sparsi

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La neve ancora scricchiola sotto le scarpe al mattino quando ancora nessuno osa percorrere i vialetti sotto casa. Buio oltre le finestre, gente ancora sopita nel caldo abbraccio delle coperte, ascolto il caldo vapore uscire dal mio corpo. Tutto è ammantato, silente, fiabesco. Una nebbiolina densa e gelida avvolge gli alberi, anziani guardiani della vita che passa. La mente intirizzita è scaldata dai pensieri, che uno dopo l’altro si spingono a vicenda per raggiungere una coscienza apparente. Sorrido sbuffando da sotto la sciarpa…. Immagino per qualche istante brandelli di vita, percorsi, parole ed emozioni cercando di dipingerne un profilo, un contorno vagamente reale che possa abbracciare un mondo lontano. Fratelli nell’anima, gente diversa ma indissolubilmente ramificata nei meandri del mio essere. Vagabondi in cerca di verità, viaggiatori delle terre oltre confine, vibrazioni di armoniche melodie. Parole e memoria di una vita recente ma incredibilmente profonda, retagg